Trust da tutelare e disciplinare

Pubblicato il 30 agosto 2010
Con il crescere della diffusione del Trust in Italia cresce anche il tentativo di utilizzare l'istituto per fini impropri come l'elusione delle imposte o la frode dei diritti dei creditori. 

Proprio in tale contesto, l'Associazione "Trust in Italia", associazione che si occupa dello studio la ricerca e la divulgazione delle problematiche inerenti i trust in Italia, ha di recente inviato un esposto al Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma e di Milano, nonché all'Autorità garante delle concorrenza e del mercato per sollecitare l'adozione di provvedimenti urgenti e di rispettiva competenza con i quali tutelare l'istituto del Trust, in particolare contro le iniziative messe in campo da una nota società di consulenza milanese volte a pubblicizzare trust di protezione patrimoniale del tutto impropri. 

Nel frattempo, l'istituto del Trust si appresta ad essere espressamente disciplinato anche nel nostro ordinamento: in particolare, è stata approvata dal Governo la proposta contenuta nel Disegno di legge comunitaria 2010, di prevedere una delega all'Esecutivo volta ad introdurre, entro due anni, all'interno della disciplina del mandato, il cosiddetto “contratto di fiducia”. Col contratto di fiducia, un soggetto (fiduciante) potrà trasferire beni, diritti o denaro a un altro soggetto (fiduciario) il quale, tramite gestione separata, dovrà destinare le attività ricevute ad uno scopo prefissato, operando nell'interesse di uno o più beneficiari determinati, o determinabili. Separazione patrimoniale e surrogazione reale dei beni trasferiti costituiranno gli aspetti salienti del nuovo istituto. 
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