Un filo comune per la riforma

Pubblicato il 04 settembre 2008

Domani si incontreranno le varie associazioni dell'avvocatura per discutere della bozza di riordino della categoria, predisposta dal Cnf prima dell'estate. Dopo l'incontro, Cnf e Oua chiederanno al Guardasigilli di chiarire se il lavoro di riforma porterà ad una bozza unica per avvocati, notai e commercialisti o a tre testi distinti. Michelina Grillo, presidente dell'Oua, si ritiene soddisfatta dei contenuti della bozza del Cnf, considerando necessaria la revisione dell'esame d'accesso alla professione forense, della formazione, del praticantato e del riconoscimento delle specializzazioni; opportuna è, altresì, la previsione di forme collettive per l'esercizio delle attività. Valer Militi, presidente dell'Aiga, ritiene la bozza un buon punto di partenza, anche se non si dice concorde sull'acquisizione del titolo di cassazionista per anzianità e sui limiti anagrafici per l'accesso al Cnf. Salvatore Grimaudo, per l'Unione camere civili, sottolinea l'importanza di un progetto condiviso. Sul fronte delle critiche alla bozza, l'Ordine degli avvocati di Firenze porterà, domani, una proposta alternativa, mentre l'Anf contesta la centralità che il testo del Cnf conferisce al Consiglio, sacrificando le associazioni forensi. L'Unione camere penali, infine, non condivide né il merito né il metodo della proposta del Cnf che ha ignorato alcune associazioni e rappresenta un arretramento per la qualificazione professionale dell'avvocato. Il Ministro Alfano ha, nel frattempo, precisato che la riforma del codice di procedura penale ripartirà dai testi predisposti in seno alle scorse legislature.

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