Verso la semplificazione dei riti

Pubblicato il 12 marzo 2009

L'autrice dell'articolo, Responsabile del processo civile dell'Associazione nazionale forense, opera un'analisi sul disegno di legge approvato il 4 marzo scorso in Senato che interviene anche sul processo civile; vengono visti con favore diversi punti della riforma, come ad esempio il ripristino della attuale formulazione dell'art. 183, con esclusione del potere del giudice di concedere i termini solo “per gravi motivi; la modifica del regime di accollo delle spese a carico della parte che abbia rifiutato la proposta transattiva ex art. 91; la previsione di inserire nel contenuto della citazione l'avviso al convenuto della decadenza dall'eccezione di incompetenza secondo la nuova formulazione dell'art. 38; l'agevolazione della notifica a più parti in unica copia presso il medesimo avvocato; la limitazione della testimonianza scritta ai soli casi di accordo delle parti; la soppressione della previsione di inammissibilità del ricorso in Cassazione nel caso di due sentenze conformi; l'abolizione del rito societario e del rito del lavoro per i danni da incidente stradale. Per il resto, rimangono diversi aspetti critici come la riduzione esasperata dei termini a carico delle parti, la testimonianza scritta, il filtro in Cassazione. Aspetti, questi, che verosimilmente non saranno adeguatamente corretti nel passaggio alla Camera.

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