Via libera della Camera al Collegato lavoro. Rivisto l’arbitrato

Pubblicato il 30 aprile 2010

Il Disegno di legge sul “Collegato lavoro” è stato approvato nella seduta del 29 aprile dalla Camera in prima lettura (259 voti favorevoli, 214 contrari e 35 astenuti) ed ora passa al Senato, dove già dalla prossima settimana dovrebbe essere oggetto di esame da parte della Commissione lavoro.

Tra le modifiche apportate al testo formulato dalla Commissione XI Lavoro, importanti sono quelle che riguardano il comma 9 dell’articolo 31, cioè: le clausole compromissorie nelle controversie di lavoro. Secondo le indicazioni del Capo dello Stato, l'arbitrato ha subito alcune modifiche, tra cui il divieto di applicazione ai licenziamenti e dimissioni e il vincolo della sottoscrizione della clausola compromissoria dopo il periodo di prova, se previsto dal contratto di lavoro, oppure dopo 30 giorni dalla stipulazione del contratto di lavoro negli altri casi.

Nello specifico il ritocco ha riguardato una sola parola: “controversie insorte” rispetto all’espressione precedente “controversie che dovessero insorgere”. La nuova formulazione sembra, però, avere molta più efficacia della precedente versione cambiando lo scenario a favore dei lavoratori, che in caso di controversie hanno la possibilità di decidere volta per volta se affidarsi ad un arbitro oppure ricorrere al giudice del lavoro.

Dunque, quello dell’arbitrato volontario è un discorso di grande attualità, che richiama molta attenzione, visto il suo scopo che è quello di far superare il più velocemente possibile i conflitti che insorgono nel mondo del lavoro. Pertanto, l’arbitrato così formulato assume la veste di un’opportunità per tutti quei lavoratori, che non sono tutelati da altre norme del nostro ordinamento.

Sulle nuove norme che introducono l’arbitrato nelle controversie di lavoro si sono espresse oltre che le parti sociali, i vari parlamentari anche i rappresentanti di categoria. Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro, ha auspicato – a questo punto – un esame rapido e senza polemiche al Senato, ricordando che l’arbitrato per funzionare avrà bisogno di regole operative precise e condivise.

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