Voucher, l'Inps stringe sui controlli

Pubblicato il 24 novembre 2015

Tito Boeri, presidente dell'Inps, in occasione della presentazione del bilancio sociale dell'Istituto di previdenza nazionale piemontese, è tornato sull'argomento dei voucher, esprimendo ancora una volta la sua preoccupazione.

Già in passato il numero uno Inps aveva evidenziato che i voucher sono un fenomeno da “guardare con grande attenzione” perchè il loro incremento “può significare problemi futuri”.

Dopo che il Jobs act ha innalzato da 5mila a 7mila euro il livello di reddito massimo che ogni lavoratore può guadagnare con questi strumenti, si è anche notato un notevole incremento (69,3% in più) dei voucher venduti nel 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

È un fenomeno sicuramente in crescita che va attentamente monitorato, anche in vista del fatto che entro fine anno partiranno anche i voucher sul settore agricolo. Il presidente Boeri non nasconde, dunque, la sua preoccupazione e fa capire chiaramente che l’Inps sta stringendo sui controlli.

A tal proposito, però, Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro, ha invitato a non demonizzare: “il lavoro accessorio, favorito dal ministro Fornero è servito a far emergere sacche di lavoro nero. Eventuali fenomeni opportunistici non ci devono far demordere. Possiamo vedere come abbiamo gestito lo strumento dei voucher, ma non metterlo in discussione”.

Busta arancione in forse per il 2015

Relativamente alla busta arancione annunciata dall'Inps e attesa dai cittadini proprio per il mese di novembre, Boeri spiega che alla base di tale operazione vi è la volontà di “raggiungere anche chi non ha la possibilità di utilizzare il Pin per avere informazioni sulla pensione”.

Si ricorda, infatti, che la busta arancione è una simulazione da parte dell'Istituto di previdenza sull'importo della propria futura pensione, dove inoltre si troverà indicata anche la data del pensionamento e il tasso di sostituzione.

Boeri ha difeso la sua proposta, evidenziando come l'Istituto sia pronto ad effettuare l'operazione “busta arancione” anche senza oneri per lo Stato, anche se molto probabilmente l'invio non si riuscirà a fare entro il 2015, come inizialmente prospettato.

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