Decreto agevolazioni fiscali, stretta finale su Superbonus e ACE

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Decreto agevolazioni fiscali, stretta finale su Superbonus e ACE

In Consiglio dei ministri del 26 marzo arriva, a sorpresa, anche un decreto legge cosiddetto salva conti, che ha come finalità quello di tenere sotto controllo i costi di molti crediti d’imposta, a partire dal Superbonus fino agli incentivi per Ace e Transizione 4.0.

Il nuovo giro di vite è stato voluto dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha presentato un provvedimento non contenuto all’ordine del giorno con una nuova stretta su alcuni bonus fiscali, ma non solo.

Nella bozza di decreto legge, recante disposizioni urgenti in materia di agevolazioni fiscali, infatti, anche altre misure, tra le quali spicca:

  • una norma ad hoc sugli atti col contraddittorio, con una finestra di 120 giorni per scongiurare la decadenza per gli atti inviati e notificati ai contribuenti da parte dell'Agenzia dell'entrate a febbraio (ossia da quando sono entrati in vigore i decreti attuativi della riforma fiscale sullo Statuto dei diritti dei contribuenti e quello sull’accertamento);
  • una nuova proroga per il ravvedimento speciale (con estensione del ravvedimento al 2021, oltreché al 2022, prevedendo contemporaneamente lo slittamento della regolarizzazione al 2 maggio prossimo, invece del 2 aprile);
  • un riassetto per il sito del consiglio di presidenza di giustizia tributaria;
  • una disposizione sugli obblighi di comunicazione relativi ai crediti d’imposta 4.0.

Nuova stretta al Superbonus

Il nuovo decreto presentato a sorpresa nel CdM del 26 marzo, è stato scritto con l’intenzione precisa di fermare il meccanismo della cessione dei crediti d’imposta.

Secondo il numero uno dell’Economia, l’intento del provvedimento è quello di “chiudere definitamente la eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica i cui effetti definitivi potremmo contabilizzare tra pochi giorni quando si chiuderà la finestra per il caricamento delle fatture per lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023”.

Pertanto, il decreto “elimina sostanzialmente ogni tipo di sconti in fattura e di cessione del credito per tutte le tipologie che ancora le prevedevano”.

Si introduce così il divieto di ogni cessione successiva alla prima dei crediti d’imposta perché, anche in questi casi si sono cominciati a registrare utilizzi fraudolenti. La caccia alla frode non colpirà, però, solo le aziende, ma anche le banche e le società che acquisiscono i crediti e che dovranno rispondere con la responsabilità solidale in caso di concorso nella violazione.

NOTA BENE: Il blocco di tutte le tipologie ancora previste di cessione dei crediti e sconti in fattura dovrebbe quindi riguardare anche il Superbonus 110% ancora in vigore per le aree terremotate, le Onlus e le Residenze sanitarie e assistenziali.

In pratica, si tratta di tutte quelle opzioni esercitate da enti del Terzo settore e di quelle legate a lavori di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti, che sebbene possano essere considerate eccezioni teoricamente minimali, di fatto stavano portando un impatto eccessivo sui conti pubblici.

 

 

Bonus edilizi, ultima chiamata

Con riferimento a tutti i bonus edilizi, il provvedimento del 26 marzo dispone che non sarà più possibile applicare l’istituto della remissione in bonis, che avrebbe consentito fino al 15 ottobre 2024 la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici dietro il pagamento di una minima sanzione di 250 euro.

Infatti, finora, entro il termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi (15 ottobre), si poteva procedere con l’invio della comunicazione delle cessioni e degli sconti in fattura per accedere ai benefici.

NOTA BENE: In questo modo, viene reso definitivo il termine del 4 aprile 2024, scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni, per acquisire l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate.

Inoltre, data la volontà di avere un monitoraggio preventivo del fenomeno rispetto al momento in cui le fatture vengono caricate sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, il nuovo decreto legge prevede per tutte le nuove fattispecie una comunicazione preventiva fin dalla fase della progettazione del lavoro per avere un conteggio in tempo reale dei costi.

Oltre all’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili, è stato pensato anche un corredo sanzionatorio: nello specifico, l’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10.000, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale.

Nuova compensazione per i debiti definitivamente accertati

Come si legge nel comunicato stampa di fine seduta, per evitare la fruizione dei bonus edilizi anche da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario, come già previsto nel nostro ordinamento in altri casi, si dispone la sospensione, fino a concorrenza di quanto dovuto, dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi imposte erariali nonché ad atti emessi dall’Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a euro 10.000, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza.

NOTA BENE: E’ vietato l’utilizzo in compensazione dei bonus edilizi per i soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario: la compensazione è sospesa fino a che non si pagano ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione. Ciò vuol dire, in pratica, che per utilizzare le agevolazioni occorrerà prima saldare le cartelle.

E’ bene sottolineare, però, che il nuovo provvedimento d’urgenza per salvare i conti 2024, non si limita soltanto a ridimensionare i bonus edilizi, ma ha una portata molto più ampia che interessa anche la cessione dei crediti prodotti dall’Ace e la comunicazione preventiva per i bonus da Transizione 4.0.

Nuovi obblighi di comunicazione per i bonus transizione 4.0

Previsto un obbligo di comunicazione preventiva anche sulle misure di Transizione 4.0.

Riguardo alle imprese, una novità emerge anche per ciò che concerne le cessioni di crediti prodotti dagli investimenti innovativi di Transizione 4.0, che saranno accompagnati dall’obbligo di comunicazione preventiva seguendo, quindi, il meccanismo già previsto per la nuova versione targata «5.0».

Con una novità, però analoga a quanto previsto per i bonus edilizi: la mancata trasmissione delle informazioni determinerà una sanzione da 10mila euro se relativa a interventi già avviati, mentre per gli investimenti che devono ancora partire porterà direttamente alla decadenza dal beneficio fiscale.

ACE, stretta finale

Infine, nel testo del nuovo decreto legge sulle agevolazioni fiscali vi è anche un affondo finale contro l’ACE: il vecchio "Aiuto alla crescita economica" che avvantaggiava con sconti fiscali il rafforzamento patrimoniale delle imprese e che è già stato cancellato dalla riforma fiscale per sostituirlo con la superdeduzione per le nuove assunzioni (ancora in attesa del decreto attuativo).

La finalità è quella di introdurre misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti ACE, riducendo a una la possibilità di cessione ed estendendo la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione, nonché ampliando i controlli preventivi in materia di operazioni sospette.

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