Decreto Fiscale, correttivi su Patent box, credito d’imposta R&S e Cashback

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Decreto Fiscale, correttivi su Patent box, credito d’imposta R&S e Cashback

Il Decreto fiscale collegato alla Manovra di bilancio 2022, che è stato approvato nel Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso ed è entrato in vigore esattamente una settimana dopo, è attualmente all’esame della Commissione finanze del Senato.

Le Commissioni riunite Finanze e Lavoro, nel proseguire l’analisi del Ddl n. 2426, di conversione del Dl n. 146 del 21 ottobre 2021, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili, avevano fissato il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti alle ore 12.00 di giovedì 11 novembre

Proprio in questa data è arrivato il dossier degli emendamenti, che ne conta circa 915.

Varie sono state le istanze delle forze di maggioranza che vanno dal Patent box, alla richiesta di rinvio del termine dei versamenti delle cartelle, fino alla richiesta di riduzione del carico delle tasse e al ripristino, seppur con delle modifiche, del Cashback.

Patent box, dalla revisione della normativa alla sua abrogazione. Maggioranza divisa

Sulla sorte del nuovo Patent box, nella versione introdotta in sede di stesura del Collegato fiscale, lo scontro è ancora aperto in seno alla maggioranza.

La nuova deduzione del 90% dei costi in ricerca e sviluppo di marchi e brevetti introdotta per sostituire il vecchio Patent box, non mette tutti d’accordo: c’è chi vorrebbe abrogarla completamente e chi, invece, è favorevole a trovare un punto di equilibrio tra vecchia e nuova disciplina.

Si ricorda che la nuova deduzione diventa alternativa al credito d’imposta in ricerca e sviluppo. A fianco alle richieste parlamentari, alcune delle quali - come detto - si muovono verso la direzione di una soppressione dell’articolo 6 del Decreto fiscale, si trovano le richieste delle imprese che restano convinte della necessità di non abrogare completamente una misura che stava funzionando.

Un punto su cui il Governo ha già detto di voler intervenire è quello che riguarda la definizione del periodo transitorio, senza penalizzare con un taglio le scelte dei contribuenti effettuate in dichiarazione per l’anno d’imposta 2020, dopo l’entrata in vigore del Decreto fiscale, e il cui adempimento scade il 30 novembre 2021.

Credito d’imposta R&S, parere preventivo al MiSE

Altri correttivi hanno interessato il credito d’imposta R&S. Tra questi, da evidenziare quello che consente all’impresa soggetta al controllo del Fisco di chiedere al Ministero dello Sviluppo economico un parere preventivo sulla legittimità dei costi sostenuti.

Per quanto riguarda il Superbonus al 110%, è riemersa la richiesta a favore delle imprese di poter cedere a terzi il credito d’imposta di Transizione 4.0. Questa proposta era già stata approvata, ma poi bloccata la scorsa primavera, in attesa di un parere di Eurostat.

Riduzione carico delle tasse e delle cartelle fiscali

Quasi unanime è stata, invece, la richiesta dei partiti politici di fronte al capitolo tasse. La maggioranza si è espressa a favore della riduzione del carico delle tasse e delle cartelle fiscali di fine anno.

Sono stati presentati emendamenti sostanzialmente uguali per la proroga dal 30 novembre al 31 dicembre della scadenza per pagare le rate arretrate della Rottamazione-ter e del Saldo e stralcio o in alternativa per spalmare il saldo in quattro rate trimestrali; la prima entro la fine dell’anno. Chiesta anche una diluizione con l’ultima rata da saldare il 23 dicembre.

Sul fronte contrario, l’opposizione ha richiesto la proroga delle rate pendenti del 2020 e del 2021 della pace fiscale fino al termine dello stato di emergenza.

Sempre in tema di scadenza, tra i correttivi anche la richiesta dello spostamento al 31 gennaio 2022 dell’Irap dovuta dalle imprese che hanno superato i limiti del regime di aiuti temporaneo.

Ripristinare il Cashback, ma con modifiche

Un correttivo M5S prevede la reintroduzione del Cashback, ma con alcune modifiche:

  • dovrà valere per non più di una transazione nello stesso esercizio;

  • saranno estese da 50 a 60 il numero minimo delle transazioni semestrali con pagamenti digitali;

  • il 10% di restituzione della spesa effettuata sarà riconosciuta per i nuovi iscritti al meccanismo, mentre il 5% per chi ha già l’iscrizione in atto;

  • resterà invariato il limite dei 150 euro di restituzione semestrale.

Altre proposte correttive per le misure fiscali

Tra gli altri emendamenti al Collegato fiscale 2022, da segnalare quello che prevede di assegnare un maggior tempo per quanto concerne gli adempimenti legati ai corrispettivi telematici. Prevista, infatti, anche la proroga di ulteriori 12 mesi per l'entrata in vigore dei registratori telematici di ultima generazione per la memorizzazione e la trasmissione telematica dei corrispettivi.

Una novità vede affidare ai gestori dei Pos (acquirer) il compito di inviare il flusso del dato registrato dell'acquisto direttamente all'Agenzia delle entrate ogni giorno.

Previsti anche aiuti alle società di calcio professionistiche, circa 479,6 milioni di euro.

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