E' il giudice che qualifica il reato come comune o ministeriale

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Con sentenza n. 10130 dello scorso 11 marzo, la Cassazione ha statuito che spetta al pubblico ministero ed al giudice qualificare il reato come comune o ministeriale. E nell'ipotesi in cui i magistrati decidano che l'imputato debba rispondere di un reato comune cade l'obbligo di informare la Camera competente.

Nel caso esaminato, è stato respinto il ricorso presentato dall'ex ministro Clemente Mastella avverso la decisione con cui il Gup di Napoli, ritenendo che il reato di tentata concussione e abuso d'ufficio dovesse essere considerato crimine comune, aveva escluso che a esprimersi sulle accuse dovesse essere il Collegio per i reati ministeriali.

In ogni caso – spiega la Corte – la Camera ha comunque la facoltà, in presenza dei presupposti e qualora ritenga che siano state lese le sue prerogative, di intervenire attraverso lo strumento del conflitto di attribuzione.
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