Il notaio, svolgendo attività di carattere pubblico, non è soggetto alla direttiva qualifiche

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L'Avvocato generale Ue della Corte di giustizia ha depositato le proprie conclusioni sulla causa C-52/08 in ordine alla contestata violazione, da parte del Portogallo, della direttiva 2005/36/CEE, relativa al riconoscimento dei diplomi che sanzionano formazioni professionali per non aver assunto i provvedimenti necessari per renderla applicabile alla professione notarile in detto paese. 

Secondo l'Avvocato, Cruz Villalón, il notariato portoghese, mediante l’autenticazione, eserciterebbe direttamente e specificamente un’attività di carattere pubblico, in quanto, mediante tale operazione, conferirebbe ai singoli in via preliminare l’autorizzazione ad esercitare un proprio diritto che, altrimenti, dovrebbe essere reclamato caso per caso. Proprio in considerazione di questa partecipazione all'esercizio dei pubblici poteri, il notaio non sarebbe soggetto alle norme sul diritto di stabilimento del Trattato Ue e alla direttiva 2005/36 sul riconoscimento delle qualifiche professionali. 

 In ogni caso - continua l'Avvocato- “la constatazione del fatto che un’attività risulta partecipare all’esercizio dei pubblici poteri” implica sempre “la realizzazione di un controllo di proporzionalità alla luce degli articoli 43 e 45, primo comma, CE”.
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