Innovazione con più crediti

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La Finanziaria 2007 all’articolo 1, commi 280-284, ha istituito il cosiddetto bonus ricerca. Si tratta di un’agevolazione che consiste nella concessione di un credito d’imposta variabile tra il 10% e il 40% dei costi sostenuti dalle imprese per lo svolgimento di attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo. La percentuale maggiore è riservata al programmi di spesa ai quali partecipano Università o Centri pubblici di ricerca. L’agenzia delle Entrate, con la circolare n. 46/E/2008, aveva affermato la libera cumulabilità del bonus con altri contributi pubblici e agevolazioni, salvo che le norme istitutive di questi ultimi disponessero diversamente. Sull’argomento erano sorti così alcuni dubbi. Risolti dalla circolare del ministero dello Sviluppo economico, che ha dato il via libera al cumulo del credito d’imposta con altre misure di propria competenza a sostegno delle attività di ricerca, di sviluppo precompetitivo e di innovazione tecnologica. La possibilità del cumulo si è resa effettiva dal momento che l’incentivo non è stato considerato aiuto di Stato da parte della Commissione europea. Ovviamente il cumulo degli incentivi non dovrà mai risultare superiore ai costi sostenuti dalle imprese.
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