Legge di bilancio 2024. Sugli affitti brevi c’è l’accordo

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Legge di bilancio 2024. Sugli affitti brevi c’è l’accordo

Il 30 ottobre 2023 il Presidente della Repubblica Mattarella ha autorizzato la presentazione in Parlamento del Disegno di legge di bilancio 2024.

La sessione di bilancio parte dalla camera del Senato e sarà blindata, senza emendamenti della maggioranza come chiesto dalla premier Meloni.

Il testo bollinato presenta alcune variazioni rispetto alle bozze in circolazione degli ultimi giorni.

Le modifiche più grandi sono quelle registrate sul capitolo casa: l’intenzione è quella di alleggerire il carico fiscale sulla casa rispetto a quanto emerso in precedenza, anche se una stretta c’è, comunque, stata ed ha riguardato gli immobili ristrutturati con il Superbonus.

Dopo le dure reazioni che sono state suscitate dalle prime ipotesi di incremento generalizzato della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26%, la maggioranza ha trovato un accordo sull’aliquota da applicare alle locazioni turistiche e su un “codice identificativo nazionale” (Cin) per lottare contro l’evasione del settore.

Vediamo quali sono le principali novità in materia di locazioni brevi.

Per un approfondimento di tutti gli aspetti legati alla nuova Manovra 2024, si rimanda alla sezione: Speciale legge di Bilancio 2024

Cedolare secca sugli affitti brevi al 26%, ma ad una condizione

La bozza del disegno di legge di bilancio, che è stato trasmesso nella tarda serata di ieri al Senato dopo l’ok del Capo dello Stato, è stato modificato anche a seguito delle tante critiche che hanno accompagnato le prime indiscrezioni sull’incremento generalizzato della cedolare secca per gli immobili destinati alle locazioni brevi.

Pertanto, ora, il testo finale prevede l’aumento dell’aliquota della cedolare secca dal 21% al 26% limitatamente al caso “di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta”.

Ciò vuol dire che l’aumento della tassa piatta riguarderebbe le locazioni abitative di durata non superiore a 30 giorni, quando il locatore destini alla locazione breve da due appartamenti in su (fino a quattro), mentre la possibilità di applicare la cedolare al 21% resterebbe valida per chi destini alla locazione breve un solo appartamento.

NOTA BENE: Nel caso il proprietario di immobili dia in locazione due o più appartamenti, anche in modalità diverse dalla locazione breve (contratto a canone concordato o contratto di locazione ordinaria), l’aliquota del 26% scatterebbe solo nel caso destinasse due degli immobili alla locazione breve.

Pertanto, dato che la tassazione con cedolare secca rappresenta un’opzione esercitabile per ciascun contratto, il locatore che destinerà alla locazione breve più di un appartamento dovrà valutare la convenienza fiscale dell’opzione per la tassa piatta con la nuova aliquota al 26%, rispetto alla tassazione ordinaria.

Affitti brevi, in arrivo il codice identificativo nazionale

L’accordo della maggioranza sugli affitti brevi si è rafforzato anche a seguito dell’introduzione di un codice identificativo con finalità antievasione, che arriverà con un emendamento presentato durante l’iter di conversione del Dl n. 145/2023 (Decreto Anticipi), collegato alla Manovra 2024.

ATTENZIONE: Il codice identificativo nazionale per gli affitti brevi servirà per tracciare i proprietari che affittano case e combattere l'evasione.

Il nuovo sistema dovrebbe rafforzare il meccanismo attuale basato su codici regionali necessari per promuovere l’offerta del proprio immobile.

Secondo le prime stime fatte ieri 30 ottobre, il codice farà emergere il sommerso e porterà anche più soldi nelle casse che andranno nel fondo per ridurre la pressione fiscale complessiva: si stima generosamente in oltre un miliardo il gettito potenziale in arrivo dal nuovo sistema.

Novità Superbonus e bonus casa

Il testo del DDL Bilancio approdato al Senato conferma le anticipazioni della vigilia in materia di tasse sugli immobili, soprattutto per quelli che hanno beneficiato del 110% per interventi di efficientamento energetico e di messa in sicurezza con il sismabonus.

ATTENZIONE: Se l’immobile ristrutturato con il Superbonus al 110% viene rivenduto prima dei 10 anni dal termine degli interventi finanziati con la maxi-detrazione, la plusvalenza realizzata dalla vendita verrà tassata al 26%.

Inoltre, con un’altra norma si interviene anche sulle modalità di determinazione della base imponibile per calcolare la plusvalenza e, in particolare, sui costi sostenuti. Questi ultimi saranno totalmente indeducibili per i cinque anni e dal sesto in poi lo saranno parzialmente con una deducibilità delle spese sostenute soltanto del 50 per cento.

Sempre in materia di Superbonus, arriveranno nuove verifiche sugli immobili ristrutturati da parte dell’Agenzia delle Entrate, che attraverso incroci nelle sue banche dati, controllerà la presentazione della dichiarazione di variazione catastale. In caso di difformità, saranno inviate ai contribuenti lettere di compliance.

Confermato, poi, anche l’aumento dei costi extra sui bonifici parlanti che è necessario effettuare per avere accesso alle agevolazioni casa.

La ritenuta alla fonte, operata da banche e Poste sui pagamenti che arrivano ai fornitori del settore edile, sale dall’8 all’11%.

Per un approfondimento si rinvia al post: "Bonus edilizi, stretta fiscale dalla Legge di bilancio 2024".

Infine, aumenta anche l’Ivie, l’Imposta sul valore degli immobili detenuti all’estero, che passerà dal 7,6 per mille al livello massimo del 10,6 per mille, con un incremento di circa il 40%.

Bonus elettrico, sì ma con risorse dimezzate

Le risorse finanziarie per confermare, anche nel primo trimestre del 2024, il contributo straordinario per i titolari del bonus elettrico (sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio) sono state dimezzate da 400 a 200 milioni.

Il Governo dovrà però chiarire le modalità applicative dell’agevolazione, cioè l’esatta platea dei potenziali beneficiari dato che, come noto, a fine 2023, scadrà l’innalzamento fino a 15mila euro, voluto dall’attuale esecutivo, della soglia Isee per accedere al beneficio che ha fatto lievitare la platea dei potenziali percettori a 4,3 milioni.

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