Matrimonio Entrate-Comuni per l’anti-evasione

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Anti-evasione a tutto campo. Il provvedimento del 27 febbraio 2012 del Direttore dell’Agenzia delle entrate, Befera, rappresenta un ulteriore passo per una più proficua partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione, fiscale e contributiva. Le indicazioni fornite nel provvedimento permetteranno ai sindaci di inviare le segnalazioni per possibili accertamenti all’esatto destinatario: Agenzia Entrate-Territorio, Guardia di Finanza, Inps.

LA PARTECIPAZIONE DEI COMUNI ALL’ATTIVITA’ ACCERTATIVA

Parte dall’intesa raggiunta in Conferenza Unificata, lo scorso 2 febbraio, il via libera al provvedimento, datato 27 febbraio 2012 e firmato da Attilio Befera, che disciplina le modalità di collaborazione fra l’amministrazione finanziaria e gli enti locali per la caccia agli evasori.

Per migliorare l’organizzazione dell'attività di accertamento, per opera del D.L. n. 78/2010, è stata modificata ed integrata la disciplina relativa alla partecipazione dei Comuni all’attività di individuazione di situazioni che possono condurre a stanare potenziali evasioni od elusioni dall'obbligo tributario.

In particolare l’articolo 18 della L. n. 122/2010 prevede la partecipazione dei Comuni all’attività accertativa attraverso le segnalazioni qualificate, da inviare all’Agenzia dell’Entrate, alla Guardia di Finanza e all’INPS, di qualsiasi posizione che possa ritenersi capace di evidenziare discrepanze nei dati contenuti nelle dichiarazioni presentate dai contribuenti, al fine di individuare maggiori imponibili fiscali e contributivi.

Il procedimento comporta che l’Agenzia delle Entrate consenta l’accesso da parte dei Comuni ai dati delle dichiarazioni dei redditi prodotte dai contribuenti in essi residenti. In vista di un accertamento sintetico, l’Agenzia invia al Comune di domicilio fiscale del soggetto accertato una segnalazione riguardante l’emissione dell’avviso di accertamento; il Comune, entro 60 giorni dal ricevimento della segnalazione, fornisce all’Agenzia delle Entrateogni elemento in suo possesso, utile alla determinazione del reddito complessivo”.

LE SEGNALAZIONI DEI COMUNI

Lo scambio dei dati – accesso alle banche dati e trasmissione delle dichiarazioni dei redditi – deve avvenire in base a specifiche Convenzioni di cooperazione informatica stipulate tra ogni Comune e l’Agenzia delle entrate ovvero l’Inps.

L’uso della trasmissione per via telematica è d’obbligo.

Il provvedimento del 27 febbraio coinvolge il Comune affermando che la sua partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo si esplica fornendo informazioni suscettibili di utilizzo ai fini dell’accertamento dei tributi statali e dei contributi previdenziali e assistenziali attraverso

segnalazioni qualificate, intendendosi per tali le posizioni soggettive in relazione alle quali sono rilevati e segnalati atti, fatti e negozi che evidenziano, senza ulteriori elaborazioni logiche, comportamenti evasivi e/o elusivi.

Le segnalazioni vengono recapitate a diversi interessati in base alla natura che le contraddistingue:

→ le segnalazioni rilevanti ai fini dell’accertamento dei tributi statali all’Agenzia delle Entrate o all’Agenzia del Territorio o alla Guardia di Finanza

→ le segnalazioni rilevanti ai fini dell’accertamento dei contributi previdenziali e assistenziali direttamente all’INPS.

I veicoli per la consegna delle segnalazioni sono:

nel caso di tributi statali → servizi appositi oggetto di convenzione tra Comune e Entrate

nel caso di contributi previdenziali e assistenziali → procedura informatica predisposta dall’Inps.

Quando si tratta di segnalazioni da effettuare all’Agenzia del territorio, è necessario utilizzare il Portale per i Comuni.

Cosa devono contenere le segnalazioni? Nome e cognome, codice fiscale o partita IVA dei soggetti a cui si riferiscono i fatti, atti e negozi, che possono nascondere elusioni od evasioni; se indirizzate all’Agenzia del territorio anche i dati catastali degli immobili interessati.

N.B.: Le segnalazioni giunte ai destinatari devono essere attentamente verificate da parte degli Uffici dei rispettivi enti.

I comuni devono effettuare la trasmissione telematica non oltre il 30 giugno per i periodi  di imposta i cui termini per l’accertamento decadono il 31 dicembre del medesimo anno.

AREE DI INTERVENTO DEI COMUNI

Gli ambiti di intervento rilevanti per l’accertamento dei tributi statali sono i seguenti:

a) commercio e professioni;

b) urbanistica e territorio;

c) proprietà edilizie e patrimonio immobiliare;

d) residenze fittizie all’estero;

e) disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva.

Area Commercio e Professioni

Hanno come riferimento i soggetti che:

-  pur svolgendo un’attività di impresa, sono privi di partita IVA;

- nelle dichiarazioni fiscali hanno dichiarato di svolgere un’attività diversa da quella rilevata in loco;

-  sono interessati da affissioni pubblicitarie abusive, in qualità di imprese utilizzatrici e di soggetti che gestiscono gli impianti pubblicitari abusivi;

-  pur qualificandosi enti non commerciali, presentano indizi sintomatici di attività lucrative.


Area Urbanistica e territorio

Hanno come riferimento i soggetti che:

-  hanno realizzato opere di lottizzazione, anche abusiva, in funzione strumentale alla cessione di terreni ed in assenza di correlati redditi dichiarati;

-  hanno partecipato, anche in qualità di professionisti od imprenditori, ad operazioni di abusivismo edilizio con riferimento a fabbricati ed insediamenti non autorizzati di tipo residenziale o industriale.


Area Proprietà edilizie e patrimonio immobiliare

Hanno come riferimento persone fisiche nei cui confronti risulta:

-  la proprietà o diritti reali di godimento di unità immobiliari diverse da abitazioni principali, non indicate nelle dichiarazioni dei redditi;

-  la proprietà o diritti reali di godimento di unità immobiliari abitate, in assenza di contratti registrati, da residenti diversi dai proprietari o dai titolari dei diritti reali di godimento ovvero da soggetti non residenti nelle stesse;

-  la notifica di avvisi di accertamento per omessa dichiarazione ICI, in assenza di dichiarazione dei connessi redditi fondiari ai fini dell’imposizione diretta;

-  la notifica di avvisi di accertamento per omessa dichiarazione Tarsu o Tariffa rifiuti in qualità di occupante dell’immobile diverso dal titolare del diritto reale, in assenza di contratti di locazione registrati ovvero di redditi fabbricati dichiarati dal titolare del diritto reale ai fini dell’imposizione diretta;

-  revisione di rendita catastale a seguito di procedura ex articolo 1, comma 336, della legge n. 311 del 30 dicembre 2004 per unità immobiliari diverse dall’abitazione principale.


Area R
esidenze fittizie all’estero

Hanno come riferimento i soggetti che:

- pur risultando formalmente residenti all’estero, hanno di fatto nel comune il domicilio ovvero la residenza ai sensi dell’articolo 43, commi 1 e 2, del codice civile.


Con riferimento alla disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva, le segnalazioni hanno riguardo ai soggetti persone fisiche che:

-  risultano avere la disponibilità, anche di fatto, di beni e servizi di cui alla tabella allegata al decreto ministeriale 10 settembre 1992, sostituita dal decreto ministeriale 19 novembre 1992, ovvero altri beni e servizi di rilevante valore economico, in assenza di redditi dichiarati con riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare del soggetto.


Per quanto riguarda le segnalazioni da inviare all’Agenzia del territorio tra gli ambiti di intervento rientra quello della collaborazione per l’individuazione di ulteriori fabbricati che non risultano dichiarati al catasto.


Dal punto di vista dell’accertamento previdenziale, le cui segnalazioni vanno dirette all’Inps, la procedura segnala di attivarsi per individuare i contribuenti che fanno ricorso al lavoro sommerso, ossia soggetti che:

-  effettuano attività edilizia omettendo la denunzia contributiva relativa all’impresa;

-  svolgono attività di commercio ambulante o su area pubblica omettendo la Comunicazione Unica ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali e/o la denunzia contributiva relativa all’impresa;

-  svolgono attività commerciale o artigiana omettendo sia la Comunicazione Unica ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali che la denunzia contributiva relativa all’impresa.


INCENTIVI AI COMUNI

Qualora  le segnalazioni effettuate dai Comuni all’Agenzie delle entrate e alla Guardia di finanza nonché all’Inps conducano alla notifica di un avviso di accertamento nei confronti del contribuente o ad accertamenti con adesione il cui risultato sia la riscossione di maggiori imposte o di sanzioni civili,  verrà riconosciuto agli enti locali un “contributo”, il cui fine è anche quello di incoraggiare la loro partecipazione all’azione accertativa.

Per gli anni 2012, 2013 e 2014, la quota dei tributi statali riconosciuta ai Comuni sale dal 33 per cento al 100 per cento. A partire dal 2015 la quota spettante ai Comuni dovrebbe tornare al 50%, in virtù del decreto sul federalismo municipale.

CONCLUSIONI

Si evince dalla legislazione prodotta in questo periodo una volontà di ampliare maggiormente l’ausilio che gli Enti locali possono fornire all’attività di accertamento e recupero dei tributi statali, in aggiunta all’opera svolta dai verificatori dell’Agenzia delle entrate e dalla Guardia di Finanza.

I numeri. Dai 1200 comuni partecipanti al piano anti-evasione sono giunte all’Agenzia delle entrate 27.000 segnalazioni che hanno portato maggiori imposte accertate per circa 50 milioni di euro.

La parola d’ordine, in questo momento, è più che mai “caccia all’evasore”. E sembra che i frutti stiano arrivando, anche a livello nazionale. E’ del 28 febbraio la notizia della riunione, ad opera del premier Monti, di una task force composta dai vertici del ministero e dell'Agenzia delle Entrate, delle Dogane, del Territorio, della Guardia di Finanza e dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di  Stato, il cui scopo è dare impulso alla lotta all'evasione fiscale.

Secondo il governo “nel 2011, grazie all’operato dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza, sono stati recuperati 12 miliardi di euro. Ma si può e si deve fare di più.”.

La task force sull’evasione fiscale si riunirà periodicamente per rafforzare il coordinamento fra tutte le strutture operative coinvolte e per monitorare i risultati raggiunti.

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