Modelli predittivi antievasione delle Entrate. Parere positivo del Garante privacy

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Modelli predittivi antievasione delle Entrate. Parere positivo del Garante privacy

L’agenzia delle Entrate potrà procedere nella lotta all’evasione fiscale utilizzando, in via sperimentale, modelli predittivi del rischio evasione attraverso la selezione automatizzata dei dati contenuti nell’Archivio dei rapporti finanziari e di quelli ricevuti dalle amministrazioni fiscali estere.

Il Garante per la privacy, si apprende dalla Newsletter del 29 aprile 2019, ha dato parere positivo ai due schemi di provvedimento del Direttore dell’agenzia delle Entrate riguardanti:

  • contribuenti con incongruenze tra i redditi dichiarati e i loro rapporti bancari e finanziari;
  • cittadini che hanno intrattenuto rapporti con operatori finanziari all’estero non coerenti con le informazioni in possesso del fisco.

Si tratta, nello specifico, dello schema di provvedimento riguardante le comunicazioni per la promozione dell’adempimento spontaneo nei confronti dei contribuenti che non hanno dichiarato, in tutto o in parte, le attività finanziarie detenute all’estero nel 2016, come previsto dalla disciplina sul monitoraggio fiscale, nonché gli eventuali redditi percepiti in relazione a tali attività estere, e dello schema di provvedimento relativo all’analisi del rischio di evasione, per estendere all’anno 2014-2015 la sperimentazione della procedura di selezione basata sull’utilizzo delle informazioni comunicate all’Archivio dei rapporti finanziari.

Idonee le garanzie sulla sicurezza informatica

Il Garante ha ritenuto idonee - anche sulla base della valutazione dei rischi effettuata dall’agenzia delle Entrate - le garanzie individuate in termini organizzativi e di sicurezza informatica, quali:

  • la qualità dei dati utilizzati per la selezione dei contribuenti;
  • i tempi di conservazione dei dati;
  • il diritto del contribuente a essere correttamente informato e di veder garantite adeguate modalità di coinvolgimento.

Rilevante anche il fatto di eseguire controlli periodici sull’esattezza dei dati e di adottare misure dirette a ridurre i rischi relativi a errate rappresentazioni della capacità contributiva, che potrebbero recare ingiustificati pregiudizi agli interessati.

Le Entrate dovranno trasmettere le risultanze della sperimentazione

Si chiede all’agenzia delle Entrate:

  • di inviare un avviso ai contribuenti sotto accertamento perché regolarizzino la loro posizione;
  • di trasmettere all’Autorità per la protezione dei dati, non appena disponibili, le risultanze della sperimentazione, relative anche ai successivi anni di imposta, ai fini della valutazione in concreto dell’idoneità delle procedure e delle garanzie.

Infine, viene precisato che l’Autorità seguirà la fase iniziale di sperimentazione per assicurare che vengano rispettate tutte le misure individuate a tutela della sicurezza dei dati.

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