Non cambia l’età pensionabile

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Non cambia l’età pensionabile

Per il biennio 2025-2026 il diritto alla pensione di vecchiaia si continuerà a conseguire con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. La conferma ufficiale giunge dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 18 luglio 2023 di adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 del 17 ottobre 2023.

La differenza tra la media dei valori registrati negli anni 2021 e 2022 e la media dei valori registrati negli anni 2019 e 2020 è pari a -0,10 decimi di anno, corrispondente ad una variazione negativa pari a un mese.

NOTA BENE: I valori definitivi della speranza di vita a 65 anni per la popolazione residente in Italia per gli anni 2019, 2020 e 2021 sono risultati, rispettivamente, pari a 21,01, 19,98 e 20,39 (valori in anni e centesimi di anno).

Annullato pertanto il temuto scatto per la pensione di vecchiaia dal 1° gennaio 2025, ricordiamo come e quando si potrà andare in pensione nei prossimi anni alla luce anche delle novità (per ora solo anticipate) della legge di Bilancio 2024.

Pensione di vecchiaia

Per i lavoratori iscritti all’AGO con primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996  il diritto alla pensione di vecchiaia consegue in presenza di un requisito anagrafico minimo di 67 anni di età (requisito da adeguare alla speranza di vita e confermato per il biennio 2025-2026 dal decreto 18 luglio 2023) e del requisito contributivo di 20 anni (valutando la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata), purché l’importo della pensione risulti non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.

NOTA BENE: La legge di Bilancio 2024 sembra disponga l'eliminazione del vincolo relativo all’importo della pensione.

In alternativa, tali lavoratori possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni di età (requisito da adeguare alla speranza di vita e confermato per il biennio 2025-2026) con 5 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria, da riscatto, ma con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo) e a prescindere dall’importo della pensione raggiunto.

Le lavoratrici madri con pensione liquidata con il sistema contributivo hanno diritto ad un’anticipazione del requisito anagrafico di 4 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 12 mesi, oppure possono chiedere l’applicazione di un coefficiente di trasformazione relativo all’età anagrafica posseduta alla data di decorrenza della pensione, maggiorata di un anno, in caso di uno o due figli, di due anni in caso di tre o più figli.

Fatte salve specifiche eccezioni per determinate categorie di lavoratori, gli iscritti all’AGO con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono accedere alla pensione di vecchiaia, al perfezionamento di 67 anni di età  (requisito da adeguare alla speranza di vita e confermato per il biennio 2025-2026) e con almeno 20 anni di anzianità contributiva (valutando la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata).

Pensione anticipata

La pensione anticipata contributiva, per i soggetti iscritti all’AGO con primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996, si consegue al raggiungimento di  64 anni di età (requisito da adeguare alla speranza di vita e confermato per il biennio 2025-2026), 20 anni di contribuzione effettiva e con un primo assegno di importo non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

Il requisito contributivo per conseguire il diritto alla pensione anticipata nel sistema misto, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2026, è fissato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.

Non cambiano i requisiti per i lavoratori precoci e i lavoratori che svolgono attività usuranti.

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