Riconoscimento di contributi pubblici. L'amministrazione è tenuta ad indicare l'eventuale documentazione mancante

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Con la sentenza n. 2795 del 2014, la Corte di cassazione ha precisato che la pubblica amministrazione, anche nei procedimenti volti al riconoscimento di contributi, sussidi e finanziamenti pubblici, è tenuta al rispetto del principio di collaborazione, efficacia ed economicità, per come enunciato dall'articolo 7 della Legge n. 241/1990.

Ne consegue che nelle ipotesi in cui il soggetto richiedente il contributo pubblico abbia presentato una documentazione incompleta o erronea, l'amministrazione è tenuta a precisare i documenti eventualmente carenti invitando l'interessato all'integrazione di quelli mancanti; secondo la Corte, ossia, la pubblica amministrazione non può limitarsi a respingere la richiesta indicando, genericamente, che la documentazione è incompleta.

La vicenda specificamente esaminata dai giudici di legittimità riguardava un contributo per la ricostruzione post-sisma di un immobile che era stato solo parzialmente erogato dal Comune sull'assunto che lo stato finale dei lavori non era corredato dalla documentazione richiesta dalla legge.
Allegati Anche in
  • Il Sole24Ore - Norme e Tributi, p. 19 - Uffici pubblici tenuti alla lealtà - Sacrestano

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