Sì alla cedolare secca anche per i contratti di locazione verbali

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In Commissione Finanze della Camera, nella seduta del 29 Febbraio 2012, è stata proposta un’interrogazione parlamentare da Francesco Barbato e Ignazio Messina, al fine di apprendere se la disciplina prevista dal comma 8 dell'articolo 3 del decreto legislativo 23/2011 fosse applicabile anche ai contratti di locazione conclusi verbalmente.

Si ricorda che il citato disposto normativo in materia di “Cedolare secca sugli affitti”, sancisce che ai contratti di locazione degli immobili ad uso abitativo, comunque stipulati, che, ricorrendone i presupposti, non sono registrati entro il termine stabilito dalla legge, si applica la seguente disciplina:

la durata del contratto è stabilita in quattro anni a partire dalla data di registrazione, volontaria o d’ufficio;
la durata è rinnovabile tacitamente per altri quattro anni;
il canone di locazione stabilito nel contratto viene fissato in misura pari al triplo della rendita catastale.

Sulla base di tale articolo di legge, la risposta del ministero dell’Economia al question time di ieri non lascia dubbi: anche i contratti di locazione e di affitto relativi a immobili esistenti nel territorio dello Stato, conclusi in forma verbale, vanno registrati in termine fisso, a prescindere dal canone annuo stabilito dalle parti. L’eventuale registrazione tardiva del contratto comporta la conseguenza prevista dal regime della "cedolare secca” sopra menzionato.
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