730/2025, nuovi criteri per controlli preventivi sui rimborsi fiscali

Pubblicato il 02 luglio 2025

Con il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 1° luglio 2025, n. 277593, vengono aggiornati e confermati i criteri di selezione delle dichiarazioni modello 730/2025 con esito a rimborso da sottoporre a controllo preventivo. Il provvedimento si inserisce nel solco delle disposizioni già adottate a partire dal modello 730/2017 (da ultimo con il Provvedimento n. 267777/2024), consolidando un impianto normativo volto a rafforzare l’affidabilità del sistema di rimborso fiscale.

L’iniziativa risponde all’esigenza di contrastare eventuali errori o tentativi di frode, attraverso l’individuazione di elementi di incoerenza nelle dichiarazioni che comportano modifiche significative rispetto al modello precompilato. Tali incoerenze – rilevabili tramite scostamenti rispetto a dati certificati o dichiarati negli anni precedenti – rappresentano indici di rischio che giustificano l’attivazione del controllo preventivo, anche in forma automatizzata, da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Controlli preventivi sulle dichiarazioni con modifiche e rimborsi rilevanti

Il comma 3-bis dell’articolo 5 del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, introdotto dalla legge di stabilità 2016 (art. 1, comma 949, della legge 28 dicembre 2015, n. 208), stabilisce che, quando il contribuente trasmette la dichiarazione dei redditi direttamente o attraverso il sostituto d’imposta che fornisce assistenza fiscale, e apporta modifiche rispetto al modello precompilato che influenzano il calcolo del reddito o dell’imposta, l’Agenzia può disporre dei controlli preventivi

Questi controlli possono essere svolti in modo automatico o attraverso l’esame della documentazione di supporto, entro quattro mesi dalla scadenza per l’invio della dichiarazione, oppure dalla data effettiva di trasmissione se quest’ultima avviene dopo tale termine.

L’eventuale rimborso spettante, una volta conclusa la verifica, dovrà essere accreditato entro sei mesi dalla scadenza prevista per l’invio, o dalla data effettiva di presentazione, se successiva.

Resta comunque ferma la possibilità per l’Amministrazione finanziaria di effettuare ulteriori controlli ordinari in materia di imposte sui redditi.

Inoltre, poiché l’articolo 1, comma 4, dello stesso decreto legislativo n. 175 del 2014 richiama espressamente il comma 3-bis, tali controlli si applicano anche alle dichiarazioni inviate tramite i CAF o da professionisti abilitati.

Dichiarazioni a rischio di rimborso irregolare: criteri

Il provvedimento prot. 277593 del 1° luglio 2025, introduce nuovi parametri di selezione pensati per identificare in modo mirato i modelli 730 che, a seguito di modifiche rispetto alla versione precompilata, evidenziano anomalie tali da poter generare rimborsi indebiti o irregolari.

Secondo quanto stabilito, costituiscono indicatori di incoerenza:

In pratica, saranno oggetto di controllo preventivo tutte quelle dichiarazioni che, pur essendo state modificate rispetto alla precompilata, presentano scostamenti notevoli nei dati oppure risultano collegate a precedenti comportamenti non conformi.

Effetti del controllo preventivo sulla tempistica dei rimborsi

Nel caso in cui la dichiarazione venga selezionata per il controllo preventivo e si attivi il cosiddetto “blocco”, si verifica quanto segue:

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