Addio tutela della congruità

Pubblicato il 19 luglio 2011 Tempi difficili per il contribuente interessato dagli studi di settore che entra nel mirino del Fisco. La manovra correttiva dispone che:

- l'Amministrazione può effettuare un accertamento induttivo in presenza di presunzioni semplici, anche senza requisiti di gravità, precisione e concordanza, se il contribuente omette o sbaglia i dati degli studi di settore o indica cause di esclusione o di inapplicabilità insussistenti;

- l'accertamento induttivo è legittimo quando il maggior reddito accertato a seguito della corretta applicazione degli studi di settore sia superiore al 10% rispetto a quello dichiarato.

Le misure citate in pratica equiparano, in barba alle tutele finora garantite ai contribuenti sottoposti agli studi, chi ha commesso violazioni particolarmente gravi – omissione della dichiarazione o non aver tenuto le scritture contabili – a chi ha compiuto degli errori nella compilazione del modello degli studi. Anche la congruità non mette al riparo. È stata, infatti, abrogata la norma sull'obbligo del Fisco di esporre le motivazioni per cui non si tiene conto per l’accertamento dei risultati degli studi di settore, ritenendoli inadeguati a stimare correttamente i ricavi o i compensi del contribuente.
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