AIDC. Il Dl sulla Pace fiscale favorisce i cittadini meno virtuosi

Pubblicato il 21 novembre 2018

Continua ad attirare critiche il decreto legge sulla Pace fiscale. L'Associazione Italiana Dottori Commercialisti (AIDC) ritiene che il decreto sia in antitesi con i principi dettati dallo Statuto dei diritti del contribuente e introduca misure che comportano una ineludibile difformità di trattamento tra i contribuenti, favorendo i meno 'virtuosi'.

E’ attraverso il comunicato stampa del 20 novembre 2018 che l’Associazione espone le proprie criticità sul provvedimento in parola.

"Il Decreto legge” – si legge nella nota – “continua a connotarsi per profonde contraddizioni di fondo, che potrebbero alimentare, invece di deflazionare, liti ben più che solo potenziali. … Non introdurre l’estensione della definizione agevolata, e dunque l’eliminazione delle sanzioni, alle comunicazioni di irregolarità, già emesse ed in corso di pagamento, finisce infatti per penalizzare proprio quanti abbiano inteso adire all’invito dell’amministrazione finanziaria, senza attendere che il debito fosse iscritto a ruolo, disattendendo peraltro in questo modo quella 'compliance' di cui il legislatore tanto si è annunciato promotore".

Ci sono anche parole dirette alla fatturazione elettronica: la disinformazione in merito agli adempimenti connessi alla fatturazione elettronica fa ricadere sui dottori commercialisti anche “l’onere di istruire adeguatamente i contribuenti, per sopperire ad una amministrazione pubblica, non solo lacunosa, ma anche svalutativa del ruolo di questa categoria”.

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