Anai: riforma forense boicottata dal ministero della Giustizia

Pubblicato il 05 settembre 2013 L'Associazione nazionale avvocati italiani (Anai), con comunicato stampa del 4 settembre 2013, ha illustrato la propria preoccupazione per quello che definisce “l'ostruzionismo del Ministero della Giustizia” nei confronti della riforma forense, per come manifestato con la decadenza dalla delega legislativa sulle società tra avvocati.

Secondo il presidente dell'Anai, Maurizio de Tilla, la scelta operata farebbe tornare “il problema dei soci di capitale che favoriscono intromissioni di multinazionali e criminalità organizzata all'interno degli studi professionali, con violazione dei principi di indipendenza e legalità stabiliti nel testo di riforma approvato dal Parlamento”.

Nel testo della nota, l'Anai evidenzia preoccupazione anche con riferimento alla constatazione “che il Ministero ha già manifestato la propria contrarierà ai parametri indicati dal Cnf”, al ritardo, senza alcuna giustificazione, dei regolamenti ministeriali in materia di specializzazione, di disciplina e di assicurazione obbligatoria.

Ciò che si evidenzia – tuona l'associazione - è la conferma di un complessivo “boicottaggio” della riforma.
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