Nella seduta del 2 ottobre 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo che introduce modifiche al D.lgs. 21 novembre 2007, n. 231, in materia di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
Il comunicato stampa del 2 ottobre 2025 afferma che il provvedimento rappresenta la prima attuazione della Direttiva (UE) 2024/1640, con particolare riferimento all’articolo 74, che disciplina l’accesso alle informazioni relative al titolare effettivo delle persone giuridiche.
L’intervento normativo mira a:
Si tratta di un passo significativo verso l’armonizzazione delle regole a livello europeo, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e tracciabilità nei rapporti societari e finanziari.
L’Italia dunque si allinea rapidamente alla direttiva europea in materia di antiriciclaggio (2024/1640), limitando l’accesso al registro dei titolari effettivi. Da ora in avanti, solo autorità competenti, intermediari finanziari e soggetti privati che dimostrino un interesse giuridico qualificato potranno ottenere le informazioni.
In precedenza, la disciplina nazionale prevedeva teoricamente una consultazione estesa a chiunque, sebbene il registro fosse di fatto inaccessibile a seguito della sospensione disposta dal Consiglio di Stato. La situazione, con il nuovo decreto, cambia radicalmente.
Con l’approvazione del provvedimento il 2 ottobre 2025, il Consiglio dei Ministri ha recepito la sesta direttiva europea antiriciclaggio 2024/1640, chiudendo in tempi brevi la procedura di infrazione avviata da Bruxelles per il ritardo nell’attuazione.
Il decreto legislativo approvato il 2 ottobre 2025 prevede tre categorie di soggetti autorizzati:
Un successivo decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Imprese definirà le modalità pratiche per la valutazione delle richieste, stabilendo i criteri per determinare quando un interesse giuridico può considerarsi legittimo.
Il provvedimento sarà immediatamente operativo, con entrata in vigore prevista il giorno dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. La relazione illustrativa al decreto sottolinea che la rapidità del recepimento si è resa necessaria poiché il termine era già scaduto il 10 luglio 2025, inducendo la Commissione europea ad avviare la procedura di infrazione, notificata anche ad altri Stati membri tra cui Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Germania, Grecia, Polonia, Slovacchia e Svezia.
Questa è soltanto la prima fase di attuazione: saranno infatti indispensabili ulteriori correttivi regolamentari, a partire dalla revisione del decreto ministeriale n. 55 del 2022, che disciplina la comunicazione e la consultazione dei dati relativi alla titolarità effettiva. Su queste modifiche saranno chiamati a esprimersi il Consiglio di Stato e il Garante per la protezione dei dati personali.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".