Approfondimenti sulle soluzioni concordate per la crisi d’impresa completate dalla manovra estiva

Pubblicato il 26 ottobre 2010

Assonime, con la circolare n. 33 del 25 ottobre 2010 - titolata “Ristrutturazione del debito e risanamento delle imprese in crisi: le nuove norme introdotte dalla manovra finanziaria” - illustra le modifiche alla legge fallimentare introdotte dalla manovra estiva (Decreto legge n. 78/2010), evidenziando gli aspetti ancora critici della disciplina e le lacune normative che ancora sussistono.

Nello specifico, la circolare sottolinea come le nuove norme puntino ad incentivare l’utilizzo degli istituti per la soluzione concordata della crisi d’impresa come, per esempio, l’istituto della transazione fiscale. Nel documento si prendono in esame, in particolar modo, le novità più importanti introdotte:

- l’estensione della prededuzione dei crediti a nuove fattispecie;

- l’anticipazione del blocco delle azioni esecutive nell’accordo di ristrutturazione alla fase delle trattative con i creditori;

- l’esenzione dai reati di bancarotta per i pagamenti e le operazioni compiute in esecuzione del concordato preventivo, dell’accordo di ristrutturazione dei debiti e del piano attestato (di cui all’art. 67 lett. d) l.f.).

Assonime riconosce come tali modifiche, da tempo auspicate dal mondo economico, si muovano verso la direzione giusta anche se le nuove norme sollevano ancora qualche dubbio interpretativo.

Con la circolare n. 34, sempre del 25 ottobre scorso, invece, Assonime commenta la disciplina che regola il Fondo per il finanziamento degli interventi consentiti dagli Orientamenti U.E. sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà, che è divenuto operativo in Italia con il decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 25 febbraio 2010.

L’Associazione sottolinea come le misure di sostegno statale previste dalla suddetta disciplina costituiscano un incentivo all’erogazione di nuova finanza e favoriscano il ricorso alle soluzioni concordate della crisi d’impresa introdotte dalla nuova legge fallimentare e completate dal recente decreto legge n. 78/2010.

Il provvedimento italiano, nell’attuare la disciplina comunitaria punta espressamente alla concessione del credito e al risanamento dell’impresa in crisi. Si analizzano due tipi di intervento del Fondo previsti:

- il primo per il salvataggio, che è rivolto a sopperire alle esigenze necessarie per elaborare il piano di ristrutturazione;

- il secondo per la ristrutturazione dell’impresa, finalizzato a dare esecuzione al piano stesso.

La circolare conclude con un excursus della disciplina contenuta negli atti normativi che hanno condotto all’operatività del Fondo, con particolare attenzione agli aspetti tecnici e alle modalità pratiche per accedere alle forme di sostegno dallo stesso previste.

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