Appropriazione indebita in caso di arbitraria ritenzione di somme per compensare un proprio credito né certo né esigibile

Pubblicato il 29 novembre 2010 Con sentenza n. 40525 del 2010, la Cassazione ha confermato la condanna per appropriazione indebita impartita dai giudici dei gradi precedenti nei confronti di un agente di assicurazione che aveva trattenuto per sè un'elevata somma spettante alla Compagnia di assicurazione rivendicando un proprio diritto di credito, né certo né esigibile, nei confronti di quest'ultima.

In particolare, l'imputato sosteneva di aver trattenuto il denaro in buona fede, nella convinzione di esercitare un proprio diritto di ritenzione ed estinguere il credito vantato per compensazione.

Per la Corte, tale circostanza non scusava l'agente in quanto lo stesso era semmai da ritenere incorso in un errore di diritto, non scusabile penalmente.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

POS e registratori di cassa: dal 2026 obbligo di collegamento logico

03/11/2025

Incentivi alle assunzioni: dal 1° aprile 2026, obbligo di pubblicazione sul SIISL

03/11/2025

Nuovo Bonus Mamme 2025: istruzioni per le domande

03/11/2025

Credito d’imposta: quando il Fisco può disconoscerlo con controllo automatizzato

03/11/2025

Accordi per l’Innovazione, regole per agevolazioni per ricerca e sviluppo

03/11/2025

Investimenti in start-up innovative: alternatività tra detrazioni del 30% e del 50%

03/11/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy