Nuovo sportello per il Fondo transizione industriale: al via dal 17 settembre

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È stato avviato il nuovo sportello che consente alle imprese di richiedere gli incentivi del Fondo per la transizione industriale, nell’ambito dell’investimento M2C2 – 5.1 del PNRR.

Le risorse stanziate ammontano a 134.018.568,13 euro, cifra rimasta inutilizzata nella precedente edizione del bando. Lo comunica il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con decreto direttoriale del 18 luglio 2025, pubblicato sul sito del dicastero l’8 agosto 2025.

Transizione industriale, apertura del nuovo sportello

Dal 17 settembre 2025 sarà attivo un nuovo sportello per la presentazione delle richieste relative al Fondo per il sostegno alla transizione industriale, uno strumento pensato per favorire l’adeguamento del tessuto produttivo italiano alle direttive europee in materia di contrasto al cambiamento climatico.

Il funzionamento del Fondo è regolato dal decreto ministeriale del 21 ottobre 2022, emanato dal Ministro dello sviluppo economico in accordo con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro della transizione ecologica.

Il decreto direttoriale del 18 luglio 2025 stabilisce scadenze e modalità per la presentazione delle istanze, tramite l’apertura di uno sportello dedicato a sostenere progetti di investimento a favore della tutela ambientale.

L’accesso avviene tramite una procedura valutativa a graduatoria che determina l’ordine con cui le domande vengono ammesse all’istruttoria.

Sono previste due riserve:

  • il 40% delle risorse è riservato a progetti nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia),
  • il 50% è destinato alle imprese energivore iscritte all’elenco della CSEA.

Destinatari dei fondi

Le agevolazioni sono rivolte alle imprese di qualsiasi dimensione che operano in Italia e che, al momento della domanda, devono:

  • risultare costituite, iscritte e operative presso il registro delle imprese;
  • appartenere al comparto manifatturiero (sezione C – ATECO 2007);
  • essere nel pieno esercizio dei diritti, non in liquidazione e non sottoposte a procedure concorsuali;
  • non trovarsi in situazione di difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • non rientrare tra i beneficiari che hanno ricevuto aiuti giudicati illegali dalla Commissione europea senza averli restituiti;
  • aver rimborsato eventuali somme dovute a seguito di revoche di contributi del Ministero;
  • essere in regola con gli obblighi contributivi;
  • non rientrare nei casi di esclusione previsti dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

Interventi finanziabili

I programmi devono riguardare una sola unità produttiva e avere costi ammissibili compresi tra 3 e 20 milioni di euro, con i seguenti obiettivi:

  1. riduzione dei consumi energetici e miglioramento dell’efficienza delle attività aziendali, secondo i criteri previsti dal decreto del 23 dicembre 2024 e le modifiche del decreto del 18 luglio 2025;
  2. uso più efficiente delle risorse tramite diminuzione dei consumi, riciclo, riuso o recupero di materiali, anche mediante l’impiego di materie prime riciclate.

Gli interventi devono avere come finalità esclusiva il miglioramento ambientale dei processi aziendali, senza incrementi produttivi, salvo esigenze tecniche che non superino il 20% rispetto alla capacità preesistente.

I progetti dovranno:

  • iniziare dopo la presentazione della domanda;
  • essere realizzati entro 36 mesi dalla concessione, con possibilità di proroga di massimo 12 mesi;
  • rispettare il divieto di doppio finanziamento (Regolamento UE 2021/241);
  • non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali (DNSH, Reg. UE 2020/852);
  • risultare conformi alle normative nazionali ed europee vigenti.

Spese ammissibili

Sono considerate ammissibili le spese necessarie alla realizzazione dei progetti, tra cui:

  • acquisto e sistemazione dei terreni aziendali (entro il 10% dell’investimento ammissibile);
  • opere edilizie e assimilabili (fino al 40% dell’investimento ammissibile, se collegate agli obiettivi ambientali);
  • impianti e attrezzature nuove;
  • software, licenze, brevetti e know-how.

Sono inoltre coperte le spese per la formazione del personale, comprendenti:

  • costi per formatori, partecipanti e consulenze;
  • spese di personale dei docenti;
  • costi per servizi di consulenza legati al progetto formativo.

Tipologia di agevolazioni

I contributi vengono erogati a fondo perduto, nei limiti e nelle intensità stabilite dal decreto del 23 dicembre 2024 e dalle successive modifiche introdotte dal decreto del 18 luglio 2025.

Termini di presentazione delle domande

Le richieste di agevolazione devono essere inoltrate esclusivamente per via telematica, attraverso la piattaforma online disponibile nell’apposita sezione del sito di Invitalia – Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (www.invitalia.it), che svolge il ruolo di ente gestore della misura.

La finestra temporale per l’invio delle domande è fissata dalle ore 12:00 del 17 settembre 2025 fino alle ore 12:00 del 10 dicembre 2025.

Invitalia, con un anticipo adeguato rispetto alla data di apertura dello sportello, pubblicherà sul proprio portale il modello da utilizzare per la compilazione della domanda e l’elenco della documentazione da allegare.

Ogni impresa può presentare una sola istanza per ciascuna unità produttiva.

La selezione avviene tramite graduatoria, sulla base dei punteggi assegnati ai risultati ambientali attesi dai progetti.

Gli indicatori utilizzati misurano i benefici conseguiti negli ambiti ambientali specifici descritti nella relazione tecnica. In caso di parità di punteggio, viene favorita la domanda con importo di contributo richiesto inferiore.

Relazione tecnica obbligatoria

Per poter accedere al beneficio è necessario presentare una relazione tecnica in forma di perizia asseverata, redatta seguendo il modello reso disponibile sul portale di Invitalia.

Tale documento può essere elaborato da:

  • geologi, ingegneri o periti industriali, anche interni all’organico dell’impresa richiedente, purché iscritti al rispettivo ordine professionale;
  • esperti in gestione dell’energia (EGE), certificati secondo la norma UNI CEI 11339 da un organismo accreditato per questa finalità;
  • società di servizi energetici (ESCO), certificate in base alla norma UNI CEI 11352 da un organismo accreditato per lo scopo;
  • legali rappresentanti delle imprese richiedenti, esclusivamente per i propri progetti di investimento inseriti all’interno di un sistema di gestione dell’energia già certificato secondo la norma UNI CEI EN ISO 50001, rilasciata da un organismo accreditato.

Dichiarazioni del richiedente

Al momento dell’invio della domanda, oltre al possesso dei requisiti di accesso previsti, l’impresa dovrà dichiarare di essere in regola con gli obblighi derivanti dal decreto-legge 31 marzo 2025, n. 39, che introduce misure urgenti in materia di assicurazione contro i rischi catastrofali.

Differenze rispetto al precedente bando

A differenza della passata edizione, non è più possibile richiedere l’applicazione delle misure previste dal Quadro temporaneo Ucraina, regime che terminerà definitivamente il 31 dicembre 2025.

Concessione agevolazioni

Al termine della fase istruttoria, e sulla base dei fondi effettivamente disponibili, Invitalia predisporrà una graduatoria entro 120 giorni dalla chiusura dello sportello.

In tale elenco saranno specificate:

  • le domande giudicate ammissibili e finanziabili,
  • quelle considerate ammissibili ma non coperte per mancanza di risorse,
  • le istanze dichiarate non ammissibili.
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