Assegno di divorzio. Ok dalla Camera alla revisione dei criteri

Pubblicato il 15 maggio 2019

La Camera ha approvato, nella seduta del 14 maggio 2019, la proposta di legge che introduce modifiche in materia di assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell'unione civile. Il provvedimento passerà, ora, all’esame del Senato.

Le nuove previsioni, in particolare, si sostanziano in una revisione dell’articolo 5 della Legge n. 898/1970, per quanto riguarda i criteri per l’assegnazione e determinazione dell’assegno di divorzio, che vengono adeguati agli ultimi orientamenti della Cassazione (segnatamente, alla luce delle sentenze n. 11504/2017 e n. 18287/2018, pronunciata a Sezioni Unite).

Assegnazione dell'assegno divorzile, criteri

In particolare, si prevede che il tribunale attribuisca l’assegno divorzile sulla base delle seguenti circostanze:

Prevista anche la possibilità che la durata dell’assegno venga predeterminata nei casi di ridotta capacità reddituale del richiedente, dovuta a ragioni contingenti o comunque superabili.

L’assegno divorzile, ai sensi della proposta di leggedecade in caso di nuove nozze, di unione civile con altra persona o di una stabile convivenza, anche non registrata, del richiedente l’assegno; l’obbligo di corresponsione dell’assegno, tuttavia, non sorge nuovamente a seguito di separazione o di scioglimento dell’unione civile o di cessazione dei rapporti di convivenza.

Ultime modifiche

Tra gli ultimi emendamenti approvati si segnala:

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