Avvocati “nuovi proletari”

Pubblicato il 04 giugno 2011 Nel corso del convegno “Gli avvocati e il sistema giustizia. Storie e prospettive nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia” organizzato dall'Ordine degli Avvocati di Siracusa, insieme con l’Unione degli ordini forensi siciliani, all’Organismo Unitario dell’avvocatura, al Cnf e alla Cassa forense e tenuto a Siracusa lo scorso 3 giugno, il presidente dell'Ente di previdenza forense, Marco Ubertini, ha denunciato il forte “impoverimento” subito dalla categoria in conseguenza della crisi economica e della crescente difficoltà di realizzare redditi adeguati.

In particolare, prendendo spunto dai dati delle stime del 2010, Ubertini ha evidenziato come dei 216.728 avvocati iscritti agli Albi, solo 156.934 siano quelli iscritti alla Cassa forense. I restanti non raggiungerebbero il reddito minimo necessario per l'iscrizione, 9mila euro annui pari a 750 euro mensili. Per Ubertini questi avvocati, definiti come il nuovo "proletariato", “non solo vivono con un reddito mensile inferiore a quello giudicato dall'Istat come soglia di povertà (1.000 euro al mese), ma non godono di alcuna copertura previdenziale e assistenziale, né di ammortizzatori sociali”.
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