Avvocatura: niente indugi sulla riforma

Pubblicato il 30 aprile 2010
L'Avvocatura si mostra compatta di fronte alle complicanze presentatesi, in Senato, in ordine all'esame del testo di riforma del comparto professionale forense. Nonostante, quindi, il parere contrario della commissione Bilancio ad alcuni punti del testo e i numerosissimi emendamenti modificativi presentati, gli avvocati ricordano al Alfano ed al Governo gli impegni presi.

In particolare, il presidente dell'Organismo unitario dell'Avvocatura, Maurizio de Tilla, spiega che, ora, i legali non possono più attendere. Nonostante l'ammissibilità di emendamenti su aspetti come la retribuzione dei praticanti o i compiti dell'avvocatura, i punti fondamentali, quali i minimi tariffari, il ripristino del divieto di patto quota-lite, la previsione dell'esclusività della consulenza legali devono essere rispettati.

Giuseppe Sileci, per l'Associazione italiana giovani avvocati, manifesta le proprie perplessità alle obiezioni sollevate dalla commissione Bilancio con riferimento al testo di riforma che – sottolinea - “non è una legge che inciderà sulle casse dello Stato”.

Per l'Unione delle Camere penali, infine, i rilievi formulati dalla commissione Bilancio riguarderebbero profili assolutamente marginali e, proprio per questo, superabili con facilità. Occorre solo proseguire con la votazione degli emendamenti poiché – concludono i penalisti - "ogni indugio, e tanto più una regressione in Commissione, non può più ulteriormente tollerarsi".
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