Avvocatura unita contro la riforma delle professioni

Pubblicato il 08 agosto 2012 Le diverse anime dell’avvocatura sono unite nel manifestare la propria contrarietà all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri della riforma delle professioni in assenza dello stralcio della posizione degli avvocati per la quale, per contro, le stesse auspicavano il via libera ad un’apposita legge di categoria. Il Consiglio nazionale forense, in proposito, è ancora in attesa della risposta del Governo alla lettera trasmessa nei giorni scorsi per chiedere l'assegnazione della riforma forense alla commissione Giustizia della Camera in sede deliberante. L’Esecutivo si era impegnato all’inoltro di un riscontro entro una settimana.

I punti che vengono particolarmente criticati sono quelli relativi alle norme sull’accesso alla professione - che non eliminerebbero, di fatto, le indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle attività economiche -, in materia di tirocinio - per la mancata presa in considerazione delle scuole forensi -, al procedimento disciplinare - la cui revisione violerebbe i principi dell'autonomia e dell'autodisciplina degli Ordini ed il loro rilievo costituzionale-.

Le previsioni del testo di riforma, inoltre, trascurerebbero la specializzazione forense e non garantirebbero l’esclusività della consulenza legale. Perplessità anche con riferimento alla “vaghezza normativa “ del regolamento in quanto non verrebbero elencate, nel dettaglio, le norme vigenti che devono essere abolite.
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