Bancarotta per distrazione anche senza consapevolezza dell'insolvenza

Pubblicato il 06 agosto 2014 Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione è da ritenere un crimine di pericolo e a dolo generico.

Ne consegue che perché la relativa fattispecie possa ritenersi integrata non occorre che l'agente abbia consapevolezza dello stato di insolvenza dell'impresa; parimenti, non è nemmeno necessario che il medesimo abbia inteso agire al fine di procurare un pregiudizio ai creditori.

E' questo l'assunto evidenziato dalla Corte di cassazione nel testo della sentenza n. 34505 del 5 agosto 2014.
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