Basta un acconto per revocare la sospensione

Pubblicato il 08 ottobre 2015

Con le mezze stagioni che diventano rapidamente intere, in molti frequentano la farmacia del quartiere allo scopo di acquistare antipiretici, decongestionanti nasali e spray alla propoli.

In ogni caso, nessuno si sarebbe mai aspettato che all’interno del locale destinato alla vendita e alla preparazione dei medicinali irrompessero gli ispettori del lavoro: sembra quasi che chi per una frescata, chi per una soffiata, alla fine tutti vadano in farmacia per uno spiffero!

I funzionari ministeriali si dirigono con fare deciso nelle segrete stanze dietro al bancone, proprio quelle in cui avviene la preparazione dei farmaci galenici officinali. E lì, intento a coadiuvare l’opera del farmacista titolare, gli ispettori trovano il giovane Elio Manganesi, neolaureato in chimica e tecnologie farmaceutiche.

Sicché, considerando che all’interno del locale lavorano in totale quattro persone Elio compreso, gli ispettori adottano il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale (art. 14 del D.lgs. n. 81/08 e s.m.i.), in quanto oltre il 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risulta essere in nero.

I funzionari comunicano al medico responsabile della farmacia che l’esercizio rimarrà serrato a decorrere dalle ore 12.00 dell’indomani, a meno che nel frattempo non si regolarizzi la posizione di Elio Manganesi e non si esibisca il versamento di € 2.000,00. “A dir la verità – proseguono gli ispettori – grazie alla nuova normativa potrà anche presentare istanza e ottenere la revoca della sospensione dimostrando di aver pagato il 25% dell’intera somma, e cioè € 500,00. Gli altri € 1.500,00, maggiorati del 5%, potranno essere versati in un’unica soluzione entro i prossimi 6 mesi” (art. 22 comma 4 del D.lgs. n. 151/2015).

L’accesso ispettivo in farmacia è sulla bocca di tutti, al bar lì vicino già circola una battuta: “Dalla sospensione orale … alla sospensione dell’attività imprenditoriale!”.

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