Black list. La Commissione Ue presenta l'elenco dei 30 Stati non cooperativi

Pubblicato il 18 giugno 2015

Il 17 giugno 2015 è stato pubblicato dalla Commissione Ue l'elenco dei Paesi considerati maggiori paradisi fiscali secondo Bruxelles.

La lista ricomprende 30 Paesi non cooperativi fiscalmente, che sono considerati non rispettosi dei criteri di correttezza fiscale da parte dei diversi stati membri.

L'iniziativa rientra nel più ampio piano d'azione della Commissione di mettere a segno una profonda riforma della tassazione societaria nell’Unione europea. Lo scopo è quello di mettere sotto pressione quei Paesi con i quali l'esecutivo comunitario sta negoziando, già da tempo, lo scambio automatico di informazioni. 

In una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles, il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ha precisato che la lista è un resoconto delle valutazioni della Commissione: “abbiamo considerato i paesi inseriti nelle liste dei paradisi fiscali di almeno 10 paesi membri,(...) alla fin fine, l’obiettivo è di avere un approccio comune nel definire e nel reagire alle giurisdizioni che non collaborano in campo fiscale”.

Tra gli Stati rientrati nella black list europea, Monaco, Andorra, Liechtenstein e Hong Kong. Non vi compare, invece, la Svizzera a seguito dei recenti sforzi messi a punto per abolire alcuni regimi fiscali considerati dannosi.

La lista verrà aggiornata una volta l'anno dalla Commissione Ue, basandosi sulle indicazioni che arriveranno dai singoli Stati sui loro criteri di valutazione.

Base imponibile unica

Dall'esecutivo comunitario è, poi, arrivata conferma della volontà di riproporre presto l'ipotesi di una base imponibile unica.

Dopo il blocco ricevuto al piano del 2011, la Commissione si dice pronta a presentare una proposta aggiornata, secondo la quale l'adozione della base imponibile unica sarà per le imprese multinazionali obbligatoria e non più volontaria.

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