Buona fede nei rapporti bancari

Pubblicato il 18 settembre 2013 Secondo la Corte di cassazione – sentenza n. 21163 del 17 settembre 2013 – il rapporto contrattuale in essere tra banca e cliente deve essere costantemente caratterizzato dalla buona fede.

Ed è sulla base di questo principio che i giudici di legittimità hanno ritenuto responsabile un istituto di credito per i danni conseguiti ad un cliente a seguito dell'annuncio della chiusura del conto corrente al cliente e successiva accettazione dal correntista della somma destinata alla copertura di un assegno.

Nella specie - precisa la Corte -  il personale avrebbe dovuto rafforzare i suoi doveri informativi nei confronti del cliente e comunque rifiutare il versamento. Quest'ultimo, infatti, mentre era convinto di poter ancora operare sul conto, si era per contro visto protestare l'assegno.
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