Cassa ragionieri, salta la riforma

Pubblicato il 26 settembre 2012 Una cinquantina di delegati all’assemblea riunita per la votazione della riforma della Cassa di previdenza dei ragionieri, nell’ottica del raggiungimento della sostenibilità dei bilanci nei 50 anni, al momento del voto ha abbandonato l’aula facendo venire meno il quorum per l’approvazione delle necessarie modifiche allo Statuto.

Il presidente Saltarelli si dice amareggiato poiché salterà la possibilità di rispettare la scadenza del 30 settembre 2012, data entro cui si deve dimostrare al ministero del Lavoro che il saldo previdenziale è positivo a 50 anni. Ora i vertici della Cassa chiederanno di incontrare i Ministeri vigilanti per valutare le conseguenze della mancata approvazione.

Intanto, le Casse di previdenza dei professionisti si ribellano al “balzello” chiesto dal Governo con la Spending review (legge 135/2012), che obbliga gli enti autonomi al versamento allo Stato, entro il 30 settembre 2012, del 5% dei loro risparmi sui consumi intermedi. La legge citata tocca anche le Casse dei professionisti per via del loro inserimento da qualche anno nell'elenco Istat delle pubbliche amministrazioni: ciò le rende soggette alle misure di contenimento della spesa per gli enti pubblici anche se non ricevono alcun contributo statale. Pertanto, i presidenti delle Casse dei professionisti dell'Adepp (l'associazione degli enti di previdenza privati e privatizzati) con un documento hanno messo nero su bianco l’intenzione di impugnare le circolari ministeriali emanate in merito.

La Cassa del notariato, dal canto suo, ha già deciso di accantonare in apposito fondo interno i risparmi che, però, non saranno versati.
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