Il decreto ministeriale 17 settembre 2025, pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 247 del 23 ottobre 2025, rappresenta un passaggio significativo nella strategia del ministero del lavoro per il potenziamento strutturale e funzionale dei Centri per l’Impiego (CPI) e delle Politiche Attive del Lavoro: il provvedimento introduce infatti un sistema di ripartizione delle risorse più equo e meritocratico, volto a premiare l’efficienza delle amministrazioni regionali nell’utilizzo dei fondi e nell’attuazione delle misure di rafforzamento dei servizi per l’occupazione.
L’obiettivo principale del decreto è garantire una maggiore efficacia dell’azione amministrativa e una distribuzione trasparente delle risorse finanziarie destinate al personale dei CPI, in coerenza con la programmazione del triennio 2025–2027. La misura si inserisce in un quadro normativo consolidato ma in costante evoluzione, volto a rafforzare il ruolo delle Regioni e delle Province autonome nel coordinamento delle politiche attive, in linea con i principi di sussidiarietà e responsabilità gestionale.
Il decreto aggiorna e integra le disposizioni precedenti, ridefinendo i criteri di riparto delle risorse assegnate nell’ambito del Piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’Impiego. Tale piano, avviato con la legge di bilancio 2019 e successivamente ampliato dal Decreto-Legge 28 gennaio 2019, n. 4, rappresenta il principale strumento di attuazione della riforma delle politiche del lavoro.
Tra le principali finalità del DM 17 settembre 2025 vi è il superamento dell’impostazione quantitativa che caratterizzava le precedenti fasi del Piano straordinario, fondate sul numero massimo di 11.600 unità di personale da assumere nei Centri per l’Impiego. Il nuovo sistema si orienta invece verso un modello qualitativo e premiale, basato su criteri oggettivi di efficienza, capacità di spesa e raggiungimento dei risultati programmati.
In particolare, il decreto prevede che le risorse vengano distribuite secondo un meccanismo proporzionale, dove:
Questo sistema mira a stimolare una gestione più responsabile e virtuosa dei fondi pubblici, premiando gli enti che dimostrano una maggiore efficienza organizzativa e una più rapida capacità di attuazione delle misure previste.
Un ulteriore obiettivo del decreto è il riequilibrio territoriale tra Regioni con differenti livelli di capacità amministrativa. Attraverso la componente premiale, il Ministero del Lavoro intende ridurre le disparità nell’erogazione dei servizi per l’impiego, sostenendo le aree che hanno incontrato maggiori difficoltà nella fase di attuazione del Piano e incentivando, al contempo, le Regioni più attive.
In prospettiva, il DM 17 settembre 2025 rappresenta un passaggio evolutivo nel processo di rafforzamento delle politiche attive, ponendo le basi per un sistema più meritocratico, trasparente e orientato ai risultati. Tale impostazione è coerente con le strategie del Programma Nazionale GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) e con gli obiettivi del PNRR, che attribuiscono ai Centri per l’Impiego un ruolo centrale nell’inclusione lavorativa e nella modernizzazione dei servizi pubblici per l’occupazione.
Il Decreto introduce un nuovo sistema di ripartizione delle risorse destinate al personale dei Centri per l’Impiego (CPI), in attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro. L’articolo 1 del decreto rappresenta il fulcro operativo della riforma, delineando un modello di allocazione dei fondi basato su criteri di efficienza, proporzionalità e responsabilità gestionale.
Questa nuova impostazione, coerente con le strategie del ministero del lavoro per il triennio 2025–2027, segna il passaggio da un sistema statico e meramente quantitativo a uno dinamico e meritocratico, in grado di premiare le Regioni che dimostrano maggiore capacità di programmazione e utilizzo effettivo delle risorse pubbliche.
Struttura del nuovo meccanismo di assegnazione
L’articolo 1 del decreto stabilisce una nuova metodologia di riparto fondata su due componenti principali: una quota fissa, destinata a garantire la continuità dei finanziamenti, e una quota variabile di tipo premiale, legata ai risultati conseguiti dalle amministrazioni regionali.
L'80% delle risorse disponibili viene distribuito alle Regioni sulla base degli stanziamenti correnti già previsti dal bilancio del ministero del lavoro. Tale quota garantisce una stabilità finanziaria alle amministrazioni, consentendo la prosecuzione delle attività già avviate nell’ambito del Piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’Impiego.
Questo approccio assicura una continuità gestionale tra il vecchio e il nuovo sistema, evitando interruzioni nei processi di reclutamento e formazione del personale e garantendo la copertura delle spese di funzionamento essenziali. In particolare, le risorse ordinarie vengono assegnate in proporzione alla dimensione territoriale, alla popolazione in età lavorativa e al numero di operatori già in servizio presso i CPI, al fine di mantenere una base di finanziamento omogenea su tutto il territorio nazionale.
Il 20% residuo delle risorse viene ripartito secondo un criterio premiale, proporzionale allo stato di avanzamento della spesa regionale e alla capacità effettiva di utilizzo dei fondi assegnati. In altri termini, le Regioni che hanno dimostrato una maggiore rapidità e correttezza nella gestione delle risorse, nonché una più elevata capacità di assorbimento dei fondi destinati al personale dei CPI, riceveranno una quota aggiuntiva di finanziamento.
Si tratta di un meccanismo finalizzato dunque ad incentivare comportamenti virtuosi, promuovendo una gestione efficiente, trasparente e orientata ai risultati. Inoltre, rappresenta uno strumento di accountability amministrativa, poiché le Regioni sono chiamate a dimostrare, attraverso una rendicontazione puntuale e verificabile, l’efficacia delle misure adottate.
L’obiettivo complessivo è duplice: da un lato, premiare le amministrazioni più performanti, e dall’altro stimolare le Regioni meno efficienti ad adottare strategie di miglioramento nella pianificazione e nell’esecuzione delle politiche attive.
Il decreto non definisce una soglia unica di valutazione, ma rinvia a indicatori specifici che saranno monitorati dal Ministero del Lavoro e dall’ANPAL. Tra i principali parametri di riferimento rientrano:
L’adozione di tali criteri consente di orientare il sistema verso una logica di performance amministrativa, riducendo sprechi e ritardi nell’attuazione delle misure.
Il decreto introduce anche il principio di proporzionalità e non penalizzazione, volto a garantire una distribuzione equa e sostenibile delle risorse tra le diverse aree territoriali.
In particolare, il Ministero del Lavoro riconosce che alcune Regioni — soprattutto del Mezzogiorno — possono trovarsi in condizioni di svantaggio strutturale o presentare difficoltà organizzative nella gestione dei programmi di potenziamento dei Centri per l’Impiego. Per evitare che tali Regioni subiscano una riduzione eccessiva dei finanziamenti, il decreto prevede il mantenimento di una quota stabile di risorse, in grado di assicurare la continuità dei servizi essenziali.
Questo approccio risponde a una duplice esigenza:
La scelta di combinare proporzionalità e premialità rappresenta un equilibrio tra rigore contabile e inclusione amministrativa, garantendo al contempo l’efficienza della spesa pubblica e la tutela del diritto dei cittadini ad accedere a servizi per il lavoro omogenei su tutto il territorio nazionale.
Il nuovo sistema di ripartizione introdotto dal DM 17 settembre 2025 trova applicazione a partire dall’esercizio finanziario 2025 e rimarrà in vigore per l’intero triennio di programmazione 2025–2027.
Il decreto conferma il coinvolgimento diretto delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, che assumono il ruolo di soggetti attuatori delle misure di potenziamento dei CPI. Ogni amministrazione regionale dovrà trasmettere periodicamente al Ministero:
Sulla base di tali rendicontazioni, il Ministero provvederà alla redistribuzione delle quote premiali e al ricalcolo delle risorse in funzione dei risultati conseguiti.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".