Cndcec. Pronti gli emendamenti al Dpr di riforma delle libere professioni

Pubblicato il 26 luglio 2012 Il folto pacchetto di modiche elaborate nelle scorse settimane dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti al Dpr di riforma delle professioni è stato portato all’attenzione del CUP, da parte del Consigliere con delega alla riforma delle professioni, Andrea Bonechi.

Da qui, il testo dei commercialisti è stato sottoposto alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato per la redazione dei rispettivi pareri. Il primo parere ad essere atteso è quello della Camera, depositato dal relatore Maria Grazia Siliquini, che dovrebbe recepire gran parte dei rilievi critici e delle conseguenti richieste di modifica avanzate da commercialisti e CUP.

Alla luce del giudizio complessivamente negativo già espresso nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato, i commercialisti avanzano richieste di modifica di alcuni temi caldi, come per esempio: la definizione di professione regolamentata, l’assicurazione obbligatoria, il tirocinio e la formazione professionale continua, per finire con il tema riguardante la materia disciplinare.

Si tratta di aspetti del testo del Dpr che – come spiega la stessa Siliquini – invece di chiarire e spiegare vanno a creare una decisa confusione per cui si richiede un immediato intervento correttivo. Dal Cndcec fanno sapere, inoltre, che l’obiettivo finale è quello di eliminare dal testo la parola professione, usata impropriamente, per “evitare che il ddl sulle associazioni sia applicabile tanto alle attività riservate ai professionisti iscritti in albi, quanto a quelle caratteristiche di ordinamenti professionali per le quali è riconosciuta competenza specifica a taluna professione.”
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