Codice rosso: primo sì dalla Camera

Pubblicato il 04 aprile 2019

La Camera, nella seduta del 3 aprile 2019, ha approvato il disegno di legge cosiddetto “Codice rosso”, ovvero recante modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Il testo passa ora all’esame del Senato.

Corsia preferenziale per reati di violenza domestica e di genere

Il provvedimento introduce, nell’ambito delle indagini per i reati di violenza domestica e di genere – ovvero i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale, aggravata e di gruppo, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, atti persecutori, lesioni personali aggravate da legami familiari - una corsia preferenziale che velocizza l'instaurazione del procedimento penale e, conseguentemente, l'eventuale adozione di provvedimenti di protezione delle vittime.

Incremento delle pene

Sancito anche un aumento delle pene e la previsione di speciali aggravanti per i reati attraverso i quali si esercita la violenza domestica e di genere.

Si prevede, nel dettaglio che:

Tra le altre novità, il Ddl prevede l’applicazione della pena dell’ergastolo per le ipotesi di omicidio non solo quando il colpevole conviveva con la vittima ma anche se aveva solo una relazione stabile con quest’ultima. Sancita, inoltre, un’aggravante se il rapporto con la vittima era nel frattempo terminato.

Deformazione permanente del volto e Revenge porn

A seguire, viene introdotta una nuova fattispecie di reato, integrata in caso di deformazione permanente del volto della vittima e punita con il carcere da 8 a 14 anni.

Per finire, si rammenta la novità da ultimo approvata, consistente nell’introduzione del reato di “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, cosiddetto “Revenge porn”. 

Il nuovo articolo 613 ter del Codice penale, in proposito, punisce con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5 mila a 15 mila euro chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate.

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