Conciliazione obbligatoria alle porte: Siciliotti disapprova l’Oua che sciopera

Pubblicato il 19 marzo 2011 Dura critica esprime il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Siciliotti, in merito all’ “antistorica” opposizione alla mediazione da parte dell’Oua – Organismo unitario dell’avvocatura – che tornerà a scioperare a metà aprile. L’organismo “difende un sistema che produce cinque milioni e mezzo di cause civili pendenti”.

Il ruolo centrale che le professioni ordinistiche sicuramente guadagneranno per la novità italiana delle soluzioni stragiudiziali nelle liti è sottolineato dalla presidente Calderone – Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro – che ricorda il vivo rigore deontologico proprio delle categorie citate.

Sono pronti all’entrata in vigore della conciliazione obbligatoria (21 marzo 2011), oltre ai cinquemila commercialisti, mille consulenti del lavoro e un centinaio di notai. Sui 160 organismi accreditati solo 14 risultano gestiti dagli ordini forensi.

Il vicepresidente del notariato, Setti, in proposito sottolinea che è almeno dal 2005 che i notai puntano l’attenzione sulle soluzioni alternative alle controversie attraverso la costituzione dell’Adr notariato, una società che conta 270 iscritti e che gestisce le procedure conciliative. Già 100 sono i notai che hanno ricevuto una “formazione in linea con i contenuti della conciliazione obbligatoria”.

Importante considerazione di Setti è che mentre famiglia, successioni e diritto societario sono materie proprie del notaio chiamato alla mediazione, la responsabilità professionale ed altre non possono che essere appannaggio degli avvocati.
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