Continua l'esame degli emendamenti al testo intercettazioni

Pubblicato il 20 maggio 2010
Niente attenuazione della pena per gli editori ed i giornalisti che pubblicano, riassumono atti d'indagine o che divulgano intercettazioni prima dell'udienza preliminare. La commissione Giustizia del Senato, infatti, nella seduta del 19 maggio scorso, ha bocciato alcuni emendamenti presentati dall'opposizione al testo del Disegno di legge sulle intercettazioni volti alla soppressione delle nuove norme che inaspriscono le pene per questi soggetti.

Nel dettaglio, sono state già votate le pesanti sanzioni per gli editori che saranno, quindi, puniti con una multa pecuniaria da 64.700 a 464.770 euro. Per i giornalisti, il voto sulle sanzioni è slittato alla prossima seduta del 24 maggio.

Approvato, per contro, un emendamento che punisce col carcere, da uno a sei anni, chiunque riveli indebitamente notizie inerenti ad atti del procedimento penale coperti dal segreto, dei quali sia venuto a conoscenza in ragione del proprio ufficio. Ok anche alla cosiddetta norma “D'Addario” ai sensi della quale le conversazioni non potranno essere più registrate né riprese senza che ci sia il consenso di tutte le parti interessate.
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