Coronavirus. Giustizia: indicazioni sulla Fase 2

Pubblicato il 05 maggio 2020

Con circolare del 2 maggio 2020, il ministero della Giustizia, Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, ha fornito alcune prime indicazioni agli uffici giudiziari per supportarli nell’avvio della Fase 2 dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus.

Ministero Giustizia: misure di organizzazione giudiziaria

In questa nuova fase (12 maggio - 31 luglio 2020) – viene ricordato - si avrà un periodo di graduale ripresa delle attività degli uffici giudiziari, durante il quale i capi degli uffici saranno tenuti ad adottare misure organizzative necessarie a consentire il rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie fornite dall’Autorità preposta e indicate dal Governo, mantenendo le attività indifferibili ed avviando quelle che via via verranno ritenute “ripristinabili”.

L’articolo 83 del Dl n. 18/2020, di per sé, ha indicato una serie di modalità organizzative che possono essere adottate dai capi degli uffici e dai dirigenti amministrativi, modalità da adeguare sulla base dell’evolversi della situazione emergenziale medesima.

Nella circolare, sono chiarite ulteriori linee fondamentali per quanto riguarda le misure organizzative di contenimento dell’afflusso di utenza esterna e del flusso di persone, di carattere logistico (gestione degli spazi lavorativi, delle aule e dei luoghi di transito) nonché in ordine al lavoro agile emergenziale.

A seguire, sono riportate alcune indicazioni in tema di digitalizzazione del processo e dei procedimenti amministrativi di competenza degli uffici giudiziari, di igiene nei luoghi di lavoro nonché di acquisti di materiale igienico sanitario e altri strumenti di sicurezza degli ambienti.

CNF al Guardasigilli: ripresa attività giudiziaria in sicurezza

Sempre rispetto alla menzionata Fase 2, il Consiglio Nazionale Forense, a mezzo della Presidente facente funzione, Maria Masi, ha inoltrato una missiva datata 29 aprile 2020 al Guardasigilli, Alfonso Bonafede, per chiedere che la ripresa dell’attività giudiziaria avvenga in sicurezza.

A tal fine, il CNF suggerisce alcune misure come:

Nella lettera, viene ribadita, infine, l’assoluta urgenza di provvedimenti necessari per ridurre il sovraffollamento delle carceri e rendere effettiva la tutela del diritto alla salute dei detenuti e di tutti coloro che operano all’interno degli istituti penitenziari.

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