Dalle Camere un salvagente alle cartelle mute

Pubblicato il 27 gennaio 2008

A causa di un intervento per ora incompiuto del legislatore, nelle ultime settimane, si è venuta a creare una certa confusione riguardo le cartelle di pagamento, che rischia di disorientare molti contribuenti interessati. Il punto su cui si dibatte - anche giuridicamente - riguarda l’obbligo, per i concessionari della riscossione, di indicare sulle cartelle di pagamento il responsabile del procedimento. Sul tema era intervenuta costituzionale (ordinanza n. 377/2007), che aveva ritenuto l’obbligo necessario al fine di assicurare la trasparenza dell’attività amministrativa, la piena informazione del cittadino e la garanzia del diritto di difesa. Da qui, però, si è scatenata tutta una serie di reazioni che hanno visto protagonista la società pubblica di riscossione e che hanno portato alla formulazione di contrastanti pronunce giurisprudenziali. In Parlamento è stato, così, presentato un emendamento al Milleprproghe in cui si prevede che la cartella di pagamento deve contenere, a pena di nullità, l’indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e quello di emissione e di notificazione della cartella stessa. Al di là del fatto, se l’emendamento sarà approvato o meno, il problema che ci si pone ora è di vedere quale effetti, questo principio, potrebbe avere sulle cartelle già emesse. Il problema riguarda, ovviamente, il passato e i contenziosi che si sono aperti sulle cartelle emanate prima dell’ordinanza della Corte. Perciò, se la nuova disposizione dovesse entrate in vigore si porrebbe il problema della sua legittimità, soprattutto riguardo all’applicabilità al passato.

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