Danni morali se lo Stato non combatte l'inquinamento acustico

Pubblicato il 06 dicembre 2010

Gli Stati europei possono essere dichiarati responsabili per violazione dei diritti dei cittadini alla loro vita privata, in particolare per non essersi attivati nel combattere la lotta al rumore.

Lo ha stabilito con due sentenze di novembre 2010 la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo condannando due paesi i cui cittadini avevano presentato ricorsi per ottenere soluzioni al problema del rumore che affliggeva la vita quotidiana, creando danni alla salute.

Non essendo riuscite le autorità statali a risolvere i problemi, i cittadini si erano rivolti alla Corte di Strasburgo la quale ha riconosciuto, ai sensi dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la responsabilità dei Paesi per inquinamento acustico che aveva reso invivibile la normale vita quotidiana. In un caso lo stato è stato condannato a risarcire 20.000 euro per danni morali.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Anac: piano nazionale anticorruzione consultabile fino al 30 settembre

21/08/2025

Conto Termico 3.0: novità 2025

21/08/2025

Contributo dovuto dai mediatori assicurativi, anno 2025

21/08/2025

Nuovo sportello per il Fondo transizione industriale: al via dal 17 settembre

21/08/2025

Controlli troppo invasivi sul dipendente malato? Licenziamento nullo

21/08/2025

Ritardi nei lavori: somme aggiuntive soggette a IVA

21/08/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy