Decreto riscossione: riaffidamento dei carichi senza cartolarizzazione

Pubblicato il 23 luglio 2024

Il testo della riforma della riscossione in Italia, atteso nella Gazzetta Ufficiale, è, invece, tornato al Consiglio dei Ministri per essere modificato.

Il decreto sulla riforma è stato approvato definitivamente il 3 luglio 2024, dopo un primo via libera l'11 marzo 2024.

Tuttavia, il decreto è stato riesaminato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 22 luglio 2024.

Il motivo? Un problema sulla "cartolarizzazione" dei crediti non riscossi, cioè la vendita di questi crediti a soggetti privati attraverso una procedura di gara pubblica.

Questo processo, aggiunto dopo la presentazione del testo originario, avrebbe cambiato il valore contabile dei crediti per gli enti creditori e avrebbe richiesto risorse aggiuntive per coprire il differenziale.

Dunque, si è reso necessario togliere dal provvedimento del 3 luglio 2024 la possibilità di cartolarizzazioni, il trasferimento del rischio a titolo oneroso a soggetti privati specializzati.

Cosa prevedeva la norma da cancellare?

Nel riaffidamento dei carichi, l'ente creditore poteva tentare il recupero del credito, oltre che gestendolo direttamente o dandolo nuovamente all'Agenzia delle Entrate-Riscossione, con un terzo modo.

Era stata prevista la vendita di questi crediti a privati specializzati passando da una gara di appalto pubblica, ottenendo immediatamente liquidità e alleggerendo il proprio bilancio da queste poste.

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