Disciplina anti-burocrazia subordinata al decreto attuativo del ministero dell’Economia

Pubblicato il 05 luglio 2011 Il direttore generale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Paolo Pennesi, ha emanato una circolare con le prime indicazioni operative sulla “non immediata applicabilità” della cosiddetta disciplina anti-burocrazia, introdotta dall’articolo 7 del Decreto Sviluppo (Dl n. 70/2011).

Il citato disposto normativo individua una serie di garanzie a favore di imprenditori e contribuenti, che spesso possono essere potenziali oggetto di vessazioni e prevede, al contempo, una serie di semplificazioni proprio finalizzate a ridurre il peso della burocrazia che grava su di essi. Il comma 2 dell’articolo 7 indica, infatti, la possibilità di assicurare una concreta programmazione dei controlli in materia fiscale e contributiva oltre che il più efficace coordinamento dei conseguenti accessi presso i locali delle imprese da parte delle agenzia fiscali, della Guardia di Finanza, dell’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, dell’Inps e dello stesso ministero del Lavoro e delle Politiche fiscali.

Ma, affinché tutto ciò possa concretizzarsi, è necessario che venga emanato un decreto di natura non regolamentare del ministero dell’Economia e delle Finanze, adottato di concerto con lo stesso ministero del Lavoro.

Tale decreto, secondo quanto ricordato nella circolare da Pennesi, costituisce un elemento indispensabile per dare attuazione ai principi anti-burocrazia del Dl Sviluppo che, quindi, non avranno effetto immediato, ma saranno subordinati – almeno per quanto riguarda gli accessi nelle aziende – alle disposizioni ministeriali in attesa di emanazione.

Al momento, dunque, le indicazioni operative del Lavoro per gli enti e i corpi destinatari delle verifiche indicano che si dovrà continuar ad operare secondo procedure, modalità e termini indicati dalla previgente disciplina normativa e amministrativa.
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