L’elezione di domicilio presso il difensore d’ufficio da parte dell’indagato è sufficiente per la dichiarazione di assenza?
Al quesito hanno risposto, da ultimo, le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione nel testo della sentenza n. 23948 del 17 agosto 2020, formulando apposito principio di diritto.
Hanno così precisato che la sola dichiarazione di domicilio presso l’avvocato d’ufficio non è di per sé presupposto idoneo per la dichiarazione di assenza di cui all’art. 420-bis c.p.p.
Il giudice – si legge nel testo della decisione – è tenuto in ogni caso a verificare, anche in presenza di altri elementi, che vi sia stata un’effettiva instaurazione di un rapporto professionale tra il legale domiciliatario e l’indagato, tale da fargli ritenere con certezza che quest’ultimo abbia avuto conoscenza del procedimento ovvero si sia sottratto volontariamente alla conoscenza del procedimento stesso.
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