Entro il 2 aprile, dichiarazione di esistenza in vita per i pensionati esteri

Pubblicato il 26 gennaio 2012 Con due messaggi del 2012, rispettivamente il n. 1044 e il n. 1222, l’Inps detta una serie di istruzioni per l’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati esteri.

Si tratta di un folto numero di persone che costano all’Istituto previdenziale circa un miliardo di euro ogni anno, ma di cui non si sa con precisione quanti siano ancora effettivamente possessori del diritto in quanto in vita.

Ai fini del suddetto accertamento, dunque, l’Inps invita i pensionati esteri a consegnare alla Citibank (la banca che cura i pagamenti all'estero) la relativa attestazione sulla loro esistenza in vita, avallata da “testimoni attendibili” (funzionari di rappresentanze diplomatiche italiane o di autorità locali) o da “testimoni accettabili”.

L’operazione interessa tutti i pensionati all’estero e scade il prossimo 2 aprile: coloro che a quella data non avranno riconsegnato l’attestazione si vedranno bloccare l’erogazione della prestazione previdenziale dal mese di maggio.

Si ricorda che ai pensionati interessati dalla misura di verifica è stato inviato un plico contente, tra l’altro, il modulo giallo di certificazione di esistenza in vita, che è quello che dovrà essere riconsegnato.

In caso di pensionati in condizione di infermità fisica o mentale o di pensionati disabili che risiedono in istituti di riposo o sanitari, pubblici o privati, o di pensionati reclusi in istituti di detenzione, è necessario che venga contattato il servizio di assistenza di Citi, che renderà disponibile il modulo alternativo di certificazione di esistenza in vita.
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