Evasione fiscale internazionale, sì del G-20 al piano Beps dell'Ocse

Pubblicato il 17 novembre 2015

Il progetto Beps (Base Erosion and Profit Shifting), elaborato dall'Ocse e già approvato ad ottobre dai ministri delle Finanze, è stato ratificato il 16 novembre dai leader del G-20 di Antalya, in Turchia.

Si tratta di un piano che accoglie integralmente tutte e 15 le raccomandazioni proposte dall’Ocse per arginare i fenomeni di elusione ed evasione internazionale imputabili prevalentemente alle multinazionali.

Il progetto Beps coinvolge circa 90 Stati che saranno chiamati a ratificarlo nel corso del 2016.

Entro il prossimo anno, gli Stati coinvolti dovranno iniziare a formulare un piano d'azione fatto di norme e convenzioni, con l'obiettivo di colmare le lacune delle legislazioni nazionali e internazionali che di solito vengono sfruttare dalle grandi multinazionali, presenti in più Stati, per convogliare i loro utili verso i paesi a fiscalità privilegiata.

Il Best practice, infatti, non ha forza di legge e per tale motivo le sue indicazioni necessitano di essere recepite all'interno dei singoli ordinamenti domestici e delle convenzioni contro le doppie imposizioni.

Il Beps in 15 Action plan

Il Beps si articola in 15 Action plain che mirano a individuare regole uniformi e a dare maggiore trasparenza alle operazioni con l'estero.

I punti chiave su cui poggia il piano sono i seguenti:

Gli ambiti in cui i Paesi sottoscrittori dovranno intervenire spaziano, così, dalle stabili organizzazioni al transfer pricing, dalla tassazione dell'economia digitale all'abuso dei trattati, fino alla stretta sui regimi Cfc.

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