Figli naturali uguali ai legittimi anche nelle successioni

Pubblicato il 29 novembre 2012 L’equiparazione tra figli naturali e legittimi operata dal testo unificato dei progetti di legge approvato in via definitiva alla Camera il 27 novembre, determinerebbe importanti novità anche sul fronte delle successioni.

In particolare, nonostante non sia stata espressamente abrogata, perderebbe di sostanza la disposizione di cui all’articolo 537, comma 2 del Codice civile con cui viene riconosciuta la facoltà, per i figli legittimi, di soddisfare in denaro o in beni immobili ereditari la porzione spettante ai figli naturali che non vi si oppongano.

Per quel che riguarda la successione tra fratelli, l’eredità, in assenza di figli, verrebbe divisa tra i fratelli a prescindere che questi siano nati nell’ambito del matrimonio del loro genitore, o al di fuori; ne consegue la compressione della quota dell'eventuale coniuge superstite e di eventuali altri fratelli. Esclusa anche la chiamata all’eredità di parenti di grado ulteriore rispetto al grado dei fratelli del defunto.
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