Secondo la Corte di giustizia Ue, non è contraria alle norme comunitarie una normativa nazionale, nella specie quella italiana, che consente a uno Stato membro di prevedere la riduzione, o perfino la soppressione, delle tariffe incentivanti in precedenza stabilite per l’energia prodotta da impianti solari fotovoltaici.
E’ quanto si legge nel testo della sentenza depositata l’11 luglio 2019, con riferimento alle cause riunite C-180/18, C-286/18 e C-287/18.
Alla Corte erano state sottoposte domande di pronuncia pregiudiziale in ordine all’interpretazione dell’articolo 3, paragrafo 3, lettera a), della direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Dette domande, erano state presentate nell’ambito di diverse controversie che vedevano contrapposte due Srl al Ministero italiano dello Sviluppo economico, in merito alla legittimità del decreto ministeriale del 5 luglio 2012 e del diritto di tali imprese di fruire delle tariffe incentivanti stabilite in un precedente decreto ministeriale.
In allegato, il testo integrale della sentenza dei giudici europei.
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