Il Ministero della Giustizia ha informato di aver sottoscritto i protocolli d’intesa con Regioni, Province e Comuni per l’istituzione e la gestione di 36 Centri per la giustizia riparativa, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
E' quanto informa una nota del 22 ottobre 2025 pubblicata sul sito istituzionale del dicastero.
L’iniziativa rappresenta un passaggio decisivo nell’attuazione del Decreto legislativo n. 150/2022, che ha introdotto in Italia un modello di giustizia complementare a quello tradizionale, fondato su mediazione, responsabilità e ricomposizione del conflitto.
La giustizia riparativa - si rammenta - mira a ricomporre il danno causato da un reato attraverso il dialogo tra autore, vittima e comunità. L’obiettivo è favorire la responsabilità, il riconoscimento del danno e il reinserimento sociale, promuovendo soluzioni condivise e relazioni di fiducia.
Secondo quanto si apprende hanno aderito all’accordo i Comuni di:
A questi si aggiungono la Provincia di Latina e le Regioni Marche, Calabria (per entrambi i distretti giudiziari del territorio), Lazio e Trentino-Alto Adige/Südtirol.
Complessivamente, la rete dei Centri sarà costituita da 29 Comuni, 1 Provincia e 4 Regioni, coordinati attraverso le 26 Conferenze locali per la giustizia riparativa, operative presso i distretti di Corte d’Appello.
Gli enti locali attingeranno agli elenchi di soggetti idonei predisposti dalle Conferenze locali, nel rispetto dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) fissati nel luglio 2025 dal Ministero della Giustizia in collaborazione con la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie.
Per la gestione dei Centri è previsto un finanziamento annuale complessivo di 8,9 milioni di euro, stanziato ai sensi dell’art. 67 del D.lgs. n. 150/2022.
La ripartizione dei fondi sarà disposta con decreto del Ministro della Giustizia, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, previo parere della Conferenza Unificata.
Il percorso di attuazione, avviato con la legge delega del 2021, si avvia così alla conclusione dopo quattro anni di lavoro istituzionale e oltre dieci provvedimenti tra decreti legislativi, ministeriali e intese.
Il nuovo sistema punta a garantire un accesso uniforme e di qualità alla giustizia riparativa, radicato nelle comunità locali e capace di dialogare con il sistema giudiziario, promuovendo una cultura della responsabilità condivisa e della ricomposizione dei conflitti.
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