Guardasigilli su magistratura onoraria: il percorso di riforma è iniziato

Pubblicato il 14 marzo 2019

Il percorso di “modifica della riforma Orlando” sulla magistratura onoraria è iniziato”.

E’ questo l’incipit della risposta resa dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ad un’interrogazione a lui rivolta, il 13 marzo, presso l’Aula della Camera.

Al ministro era stato chiesto, in particolare, di illustrare i propri intendimenti in merito alla disciplina delle funzioni e al trattamento economico dei magistrati onorari.

Nella sua risposta, il Guardasigilli ha definito la data del 7 marzo 2019 – ovvero data in cui si è svolto il tavolo tecnico promosso dal Sottosegretario Morrone, con le rappresentanze della categoria – il momento in cui si è giunti ad un “punto di incontro tra le numerose esigenze di intervento e tutela”, della categoria della magistratura onoraria.

Il ministro ha quindi spiegato come il progetto della riforma che si intende mettere a punto preveda, in primis, la correzione dell’errore di fondo che sarebbe contenuto nella cosiddetta riforma Orlando, ovvero “quello di aver voluto imporre un regime livellante ed indifferenziato per tutti i magistrati onorari, i quali, al contrario, non risultano meccanicamente omologabili”.

Doppio binario, estensione delle tutele

Proprio a tal fine, l’intervento promosso è finalizzato a “valorizzare le alte potenzialità espresse da parte dei giudici onorari”, attraverso la creazione di un doppio binario.

Così, per i giudici onorari già in servizio al momento dell’entrata in vigore della legge Orlando viene prevista la possibilità di scegliere tra lo status attuale, ossia con previsione di pagamento definito “a cottimo”, oppure di optare “per il pagamento secondo lo schema fisso e parzialmente variabile del regime transitorio della legge Orlando”.

AI nuovi magistrati onorari, ossia quelli immessi in servizio dopo il 15 agosto 2017, sarà, invece, applicata la disciplina della riforma Orlando, anche se “con correttivi migliorativi dei quali beneficerà l’intera categoria (vecchi e nuovi)”.

In particolare, il ministro Bonafede fa riferimento all’estensione, a tutti i magistrati onorari:

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